Street art: le città ci si rifanno il look
Innamorati della street art?Anche io. Seguitemi, allora, in questo viaggio culturale che inizia da Budapest, poi parleremo anche di Londra, Milano, Rimini, Berlino, Lisbona, Porto, Barcellona, Valencia, Varsavia e Rimini. Come mai la scelta dell’Ungheria? Credo che sia un ottimo esempio di come questi interventi urbani possano diventare un contenuto di valore culturale per una destinazione.
Gli esempi di Budapest e Valencia
La street art come progetto culturale urbanistico di rinascita. Ecco due splendidi esempi. La street art a Budapest è nel quartiere ebreo ed è dappertutto, basta guardarsi intorno: sei in una meravigliosa art gallery a cielo aperto. Oltre che per la street art, questo distretto è un intrigante miscuglio di arti e di culture, di storia e di futuro. Ci sono i graffiti e c’è la musica, ci sono le sinagoghe e i vintage shops, ci sono gli art caffè e i ci sono ruins bar, sintesi interessante tra l’epoca buia del periodo comunista e la nuova alba della città. E’ bello girarselo a piedi e respirare tutto il suo fermento underground, un pò come succedeva a Berlino est nei primi anni 2000 e come sta succedendo oggi a anche Bucarest, nel quartiere di Lipscani specialmente.
Da qualche anno, qui ospitano a anche anche il Színes Város Festival, un evento lungo un mese intero (si svolge tra agosto e settembre) dedicato alla cultura e creatività contemporanea. Sono diversi gli artisti, locali come internazionali, che si radunano uno dopo l’altro a questo appuntamento e contribuiscono a rendere sempre più underground la città, che continua a cambiare e stupire.
Budapest, street art e ruins bar: l’ingresso del Kuplung’s
Anche a Valencia la street art non smette mai di aggiungere bellezza e personalità ai muri di questa città. Sono centinaia e centinaia gli interventi sui muri, parecchi realizzati su commissione. Tra tutti, l’immensa opera commissionata da uno dei colossi dello shopping online per promuovere diversità ed inclusione. Porta la firma di Okuda San Miguel, street artist spagnolo, e si trova vicino alla stazione dei treni. Non pensate, però solo ad immensi murales: le tecniche artistiche utilizzate sono le più varie, dallo stencil alle bombolette spray, dagli stickers ai tappi di sughero e ai poster. Tra gli artisti vale la pena citare Julieta, Barbi, la Nena Wapa, David de Limon e Disneylexia, Tutti vivono a Valencia ch dunque,, grazie ai suoi writers, è in continuo cambiamento.
Le altre capitali europee della Street Art: dove trovarla
E’ quasi impossibile tracciare una mappa completa della arte urbana nelle principali città europee. Ho pensato, così, di dare almeno un punto di riferimento per ogni destinazion, il più iconico. Il resto scopritelo voi oppure cercate su Google la possibilità di prenotare una visita guidata. Se ne trovano anche ad offerta libera.
- A Londra le opere di Bansky sono sui muri di Shoredicht
- A Milano vai a Isola (passando per il sottopassaggio di Stazione Garibaldi)
- A Berlino c’è la East Side Gallery (e molto di più)
- A Barcellona c’è il murales di Keith Haring a Raval e ci sono i mille graffiti a Nau Bostik e Poblenou.
- A Valencia la trova nel barrio del Carmen, a Benimaclet e nella zona della Marina, in particolare nella calle de los pescadores e in avenida de Blasco Ibáñez. Se vuoi sostenere gli artisti locali puoi fare shopping da Vynil Eye
- A Lisbona c’è la LX Factory
- A Varsavia visita il quartiere emergente di Budapest,
- A Porto scopri la zona di Cedofeita
- A Rimini vai al Borgo San Giuliano.