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Cosa Vedere A Barcellona In Tre Giorni (senza Le Solite Tappe)

Dici Barcellona a pensi sempre a Gaudì, alla Sagrada Familia e alla Rambla. Non è così? In realtà c’è tanto altro, come ho scoperto viaggio dopo viaggio in questa città

Fare un viaggio a Barcellona ti riporta un pò indietro nel tempo. Se fosse una donna, il suo ritratto sarebbe morbido e pieno di curve, a tratti Felliniano direi. Se fosse una casa porterebbe senz’altro la firma di Gaudì, non a caso icona artistica di questa città. Ecco cosa vedere a Barcellona in tre giorni.

spagna barcellona

Parto da una premessa: se non sai cosa scegliere tra Barcellona. Londra o Berlino, ad esempio, non è solo una questione di diversa rotta aerea. Sì, è vero, in ogni  caso bastano più o meno due ore di volo, ma in realtà la distanza che c’è tra queste città è immensa. Ricordati, prima di partire mettiti sempre al centro e chiediti cosa ti piace davvero. Fai di ogni viaggio, lungo o corto che sia, il tuo viaggio. E’ la tua grande occasione di uscire dalla routine quotidiana e tornare sentendoci più felice, non sprecarla…!

Gracia – Barcellona

Perché io amo Barcellona

Quello che rende unica Barcellona è il suo buen rollo. Barcellona è sempre spensierata e allegra. No, per strada qui non incontrerai gente stressata con in mano cibo take away o che beve maxi cappuccini mentre cammina a passo sostenuto con un paio di sneakers da diverse centinaia di euro ai piedi. Barcellona non è un posto super glamour, ma il cielo è più o meno sempre blu e le persone sorridono e sono gentili. Magari ti capiterà, piuttosto, di sentire attraverso la finestra che avrai lasciata socchiusa per fare entrare il sole, “Buenas dia, guapa!”, ” Hola reina!”. Personalmente? Lasciatemelo dire: me encanta!

case barcellona

Architettura tipica a Barcellona – Se  vuoi visitare  le case di Gaudì prenota l’ingresso on line

Chissà, forse è l’aria di mare che si respira fino in centro a rendere tutto meno complicato. Nessuno, qui, fa le scale mobili della metropolitana due a due e neppure sfreccia in bicicletta sulle ciclabili con uno zaino da hipster sulle spalle. La gente del posto nei locali pubblici più che a lavorare con il laptop ci va a fare due chiacchiere oppure se ne sta seduta sulle panchine delle Rambla. La domenica mattina è il giorno delle vermouterie, il vermouth oltre che una specialità locale è una vero proprio rito nel fine settimana prima di pranzo.  Ricordati di chiedere quello casero, cioè artigianale, se no è facile che ti servano  un Martini. Dimenticati gli aperitivi a cui sei abituato. Se vuoi stuzzicare devi tapeare, ordinando dalla carta! E ricordati che la sangria, a Barcellona, la ordinano solo i turisti! Vai, invece, di Cerveza o di tinto di verano, una bevanda estiva a base di vino rosso e gazzosa. Ti lascio qui tutti i miei consigli e alcuni indirizzi tra i miei favoriti per mangiare a Barcellona.

Quando fare un viaggio a Barcellona

Anche se la lunga spiaggia di Sant Sebastià può forse suggerirti che Barcellona sia una meta perfetta per  l’estate, in realtà io te la sconsiglio per le temperature eccessive e l’alto tasso di umidità. Non sarà casuale, in fondo, se la maggior parte degli abitanti se ne va in vacanza, altrove. Loro, poi, lo sanno bene che il meteo non è mai buono tra la metà e la fine di agosto. Molto meglio fare  un viaggio a  Barcellona tra settembre e novembre. I mesi più freddi gennaio, febbraio e marzo, pur se spesso anche in inverno il termometro supera tranquillamente i 10 gradi. Fanno eccezione i giorni tra Natale e Capodanno quando le temperature di solito si alzano, come per miracolo. Nessuno sa perché, ma è un classico. Se invece vai a Barcellona a Pasqua o per i ponti di primavera non aspettarti temperature particolarmente miti.

Cosa vedere a Barcellona in tre giorni, senza le solite tappe

Se mi segui da un pò sai bene che no, ora non mi metterò ad elencare le attrazioni turistiche perché per quelle ti basta andare sul sito ufficiale della città. Trovo, al contrario, molto più intrigante e interessante raccontare come intrufolarsi nelle sue pieghe più nascoste perché è lì che incontri i veri  Catalani. E allora sì che quando tornerai a casa potrai davvero dire a te stesso d’essere stato a Barcellona!

ostello a barcellona: generator
Dettagli d’interior vintage al Generator

Quando vai a Parc Guell, non perderti la poesia di Gracia

Quando prenoti la visita a Parc Guell (un classico a cui in pochi rinunciano a Barcellona), sulla via del ritorno (tutta in discesa) fatti una passeggiata a Gracia, un quartiere residenziale dove la gente va a far la spesa nelle botteghe ed i bambini giocano a pallone nelle piccole piazze pedonali. L’atmosfera è decisamente bohémienne in questo che ora è uno dei quartieri più cool della città, ma che in realtà fino a 100 anni  fa era un pueblo autonomo collegato a Barcellona, appunto, dal passaggio che ne porta ancora il nome (Passeggi de Gracia). Del suo passato conserva ancora oggi le stradine strette,  in molti casi pedonali, la poesia e parecchi edifici singolari davvero belli pur se non famosi come le case di Gaudì. Una di queste meraviglie architettoniche a Gracia è Casa Fuster, disegnata dagli stessi architetti che firmarono il Palazzo della Musica (nel Born). E’ tutt’ora considerata la casa più costosa di Barcellona per i materiali di pregio con cui è stata costruita più di un secolo fa. Allora fu un super regalo del Signor Fuster per la sua amata, oggi è un meraviglioso hotel a cinque stelle.

A passeggio per Gracia

Se ascolti il mo consiglio e ti fai  una passeggiata in questo barrio, la colazione falla al Bicioci Bike Cafè (Calle Venus 1): qui troverai panini farciti al momento, torte fatte in casa ed estratti di frutta e verdura fresche. E parlano italiano perfettamente. Ah, a proposito di nostalgia di casa se vuoi fare un’ottima colazione (ci  capiamo, non ti devo spiegare nulla…), in questo quartiere c’è anche La Pasticceria di Gracia con la sua vetrina piena di cannoli siciliani, brioches farcite (una rarità da trovare a Barcellona) e paste freschissime, domenica compresa (Calle Verdi). Se ti piacciono i global concept store fai un salto per lo shopping da BE, tuttavia gli  indirizzi più interessanti sono i piccoli negozi indipendenti, eco friendly e 100% local. In Calle D’Asturies c’è The Green Lifestyle, dove Carolina seleziona deliziosi brand organici made in Spain, mentre in Calle Verdi c’è Pic Nic tra i miei preferiti, ad esempio, mentre in  Calle de Santa Teresa c’è la galleria di cappelli dell’artigiana madrilena Gema Galdòn. sofisticatissima.

barcellona pasticceria italiana
La vetrina de La Pasticceria di Gracia, un’ottima colazione all’italiana tutti i  giorni (domenica compresa)

Gracia por la noche (di sera)

Di sera Gracia è piena di locals che si incontrano nei tanti bar e ristorantini (molte anche le opzioni vegetariane, vegane e senza glutine). Se ti va qualche tapas, puoi poi fermarti a mangiare croquetas di jamòn iberico da Pepita (Carrer Corsega 343), tra le migliori di Barcellona. Abbinale a delle patatas bravas, altra specialità che devi provare assolutamente. Se sei un amante dei cocktail, dopo cena, fai un salto al Bobby Gin, a meno di dieci minuti a piedie ti convincerai in un attimo che il Gin Tonic perfetto esiste. Un buon indirizzo per dormire in questa zona è il Generator Hostel (in Carrer Corsega 373). E’ a cinque minuti a piedi dalla fermata di Diagonal, se usi la metro, ma puoi tranquilliamente raggiungere il centro a piedi.  E’ un ostello, quindi puoi scegliere di condividere la stanza con altri viaggiatori (un modo perfetto per i giovani per dormire a Barcellona low budget) o prenotarne una privata.

barcellona, el born negozio

Una bottega a El Born, cuore del local design a Barcellona

El Born: local design, cerveza storica e panni stesi

Altro quartiere che non puoi perderti se  trascorri qualche giorno a Brarcellona è El Born, un labirinto di viottoli medievali dove si annidano i laboratori di parecchi creativi locali. E’ una zona turistica e sulle guide ufficiali lo troverai indicato come il quartiere de il Museo di Picasso, il Museo del  Cioccolato, il Moco Museum (il mio preferito) e per il Palau de La Musica. Tuttavia, se alzi gli occhi, il cielo è pieno di panni stesi. Pur se in pieno centro (è proprio alle spalle del Barrio Gotico) il Born ha un fascino tutto suo e vale la pena farci una passeggiata. Puoi partire da Jaume I (sulla linea gialla, vicino a Plaza Urqinaona) o dall’Arco di Trionfo (che tra parentesi non è una copia di quello parigino). E’ il quartiere dei local designer di Barcellona che attraverso  la propria creatività raccontano  parecchio della loro cultura, della loro città e del loro modo di vivere.

barcellona el born
L’ingresso del jazz & book bar Story a El Born

Qui nel Born il mio indirizzo preferito per mangiare o per tapear è Espai Puntual. Il menù cambia con le  stagioni, i prodotti sono freschi e a km zero, i piatti  locali, ma il cuoco siciliano. Da lunedì al venerdì puoi ordinare il menù del dia (dalle 13 alle 16). Un antipasto, un piatto principale, un dessert e una bibita per 16,00 euro.  Tra una bottega e l’altra, nel Born puoi fare una sosta anche da Story, un delizioso jazz bar che, anni fa, ha vinto il premio per il miglior vermut artigianale della città. La ricetta è ancora la stessa! Se sei un amante della birra, una Moritz, che è la più antica etichetta locale, te la puoi bere ovunque praticamente, ma se invece ti allunghi in Carrer Sant Antoni (a  5 minuti a piedi dalla Sagrada Familia) puoi anche prenotare una visita con degustazione direttamente in fabbrica (aperta a metà ‘800), ma solo se capisci lo spagnolo; in inglese il tour non è previsto.

Barcellona spagna
El Born è un dedalo di vicoli, super affascinante

Barcellona, 3 consigli indispensabili

  • Come arrivare all’aeroporto (e viceversa)? Utilizza il bus che parte ogni dieci minuti 365 giorni all’anno (tranne che dalle 01.00 alle 05.00) da (o verso) Piazza Catalogna. Costa meno di 6 euro e ci mette mezzora. E’ il modo più veloce  per arrivare inn centro a Barcellona dall’aeroporto. Per una taxi ci vogliono 35/40 euro in base al traffico. La metro è a Barcellona il mezzo  più sconsigliato per raggiungere il centro. Piuttosto, se atterri  al T2, prendi il treno Renfe fanno a Passeig de Gracia o a Catalunya.
  • Se decidi di vistare le case di Gaudì, la Sagrada Famiglia e il Parc Guell non dimenticarti di comparare i biglietti on line con anticipo.
  • Per muoversi a Barcellona non è indispensabile prendere i mezzi: se ti piace camminare, goditela lentamente. Tuttavia, i servizi  pubblici funzionano molto bene e un biglietto per una corsa singola di metro, bus o tram costa 2,20 €. Puoi, però, risparmiare con il biglietto “T Casual”, dieci corse per meno di 12 euro. Il sabato  la metropolitana funziona 24 ore su 24,  il venerdì l’ultima corsa è alle 02.00  e tutti gli altri giorni chiude alle 24 (dalle  5 di mattina).

Barcellona, 3 tips super utili

  • Ci sono spesso cose gratis da fare a Barcellona: mercati durante la  settimana e mercatini nel weekend, feste di quartiere, barbacoas improvvisati por la calle… Barcellona ti stupisce sempre e ti travolge con la sua allegria. Se ti piacciono le mostre, Palau Robert, ne offre tutto l’anno di gratuite. Adori passeggiare nei parchi? Il Parc de La Cituadela è sempre pieno di gente e di energia. Quando sei a caccia di panorami mozzafiato vai a Montjuic, location perfetta anche per uno scatto da  postare sui social. Portati con te una cerveza e goditela su uno dei due rooftop più bello della città  (l’altro si chiama Bunker)
  • Quando cammini sulla Rambla o a Barceloneta tieni gli occhi aperti. Sono i posti a maggior rischio di furto o scippo.
  • Cosa portarsi a Barcellona: take it easy, i Catalani sono tutt’altro che glamour perchè è la sostanza che conta! La bella notizia è che c’è quasi sempre il sole. Quindi, non dimenticare gli occhiali, ben più utili dell’ombrello. Ti lascio i miei consigli utili per preparare il trolley.

 

 

Se Barcellona è nella tua wish-list non aspettare troppo per andarci. E’ già tra le mete d’Europa più gettonate! L’hai già vista? Allora che ne pensi di Valencia o Lisbona?

 

Ph di copertina Марина Сиротинина – Pixabay

 

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