Pennelli e bombolette. Mosaico, street art e graphic-design. Benvenuti nel mondo underground di Mauro Roselli, intrigante artista libero e audace
Verso Modena: è qui che, un giorno di primavera, sono andata per incontrare l’artista Mauro Rosselli. Costringerlo in una definizione o in un’etichetta non si può. Mauro Roselli ti sorprende e si sorprende ogni volta che si sporca le mani per lasciare la sua firma. A volte la mette su un paio di sneakers e altre su quaderni, agende e zaini per la scuola. Altre su murales, ma anche su biciclette e automobili. E, con altrettanta creatività, la lascia anche all’interno di un museo e di uno store, di un hotel e di un ristorante.
Mauro Roselli e il suo mondo
All’Accademia delle Belle Arti, sì è vero, ha fatto scultura, ma poi non si è lasciato ingabbiare da una disciplina. La formazione gli è servita come personale punto di partenza per disegnare e comporre il suo mondo. Dentro non ci fa mica entrare tutti! Lui se ne sta al suo interno, tra una discreta dose di timidezza e un’infinita continua voglia di sperimentare e sperimentarsi. Decide quando uscire e chi fare entrare. Assente dai social, sul web ha solo un’homepage di un sito dove al massimo si può recuperare il suo contatto mail. Eppure sono davvero in tanti a bussare alla porta di quel suo universo, fantastico e multicolor.La mia giornata a Modena al sapore di senape
La prima volta che incrociai Mauro Roselli ero, insieme ad altri giornalisti e blogger, alla Scramble Ducati Food Factory, un locale che ha la mia terra dentro e la sua firma un pò dappertutto. (per saperne di più andate su questa pagina del blog). Durante quella serata faceva del painting dal vivo ispirandosi alla mitica azienda motoristica. Quando mi notò pronta a scattargli qualche foto con la mia Reflex mi chiese, con cortesia, di non farlo. Con rispetto mi limitai, allora, ad osservarlo al lavoro. Più lo osservavo e più mi stregava. Sempre più curiosa cominciai, allora, a fargli qualche domanda. E chiacchierando, lentamente, mi concesse di affacciarmi nel suo mondo. Quella sera promisi a me stessa che sarei andata un giorno a Modena, dove Roselli vive e lavora. Ero assolutamente convinta che un viaggio ne valesse assolutamente la pena, e non mi sbagliavo.
Così, qualche mese dopo, eccomi a Modena e in quell’esatto momento è cominciata la mia incredibile giornata al sapore di senape. Questo è, infatti, il suo pseudonimo (se lo cercate su Google, lo troverete su senap3.com). Mauro mi ricorda che, prima e oltre che una salsa, la senape è una pianta. I suoi semi sono i più piccoli tuttavia, quando cresce, diventa la pianta più grande, mi dice, citando la nota parabola del Vangelo. E’ dai semi che si ottiene poi la salsa, un mix unico, dolce ma allo stesso tempo piccante, indefinibile nel suo colore, densa e corposa nei vari ingredienti che la compongono.
Il mio itinerario a Modena con Mauro Roselli
Prima destinazione la sua factory, in un capannone nella zona industriale della città, naturalmente uno spazio privato. Appena entriamo mi viene addosso un mondo happy e colorato, che assomiglia alla stanza dei giochi che avrei voluto da piccola. Per afferrare con lo sguardo gli oggetti sparsi nello spazio non è facile, perché sono tantissimi. Tra pezzi recuperati nelle discariche e scovati nei mercatini, ci sono stickers e giocattoli (Mauro ne ha disegnati per una nota azienda, in passato), pennarelli e bombolette spray. Ogni cosa sembra avere un’anima e trasuda di vita vissuta.
Sui tavoli impilati i cataloghi di alcuni cult brand con cui Roselli collabora si alternano a riviste d’epoca e quadernoni per la scuola disegnati da lui. Al muro ci sono appese Converse dipinte a mano e bustine di figurine Panini. Sui muri vecchie insegne e scritte fatte a mano, ma anche i suoi ritratti-tributo a Lebron, Marco Pantani e Luciano Pavarotti. Perché c’è tutto questo, tutto insieme? Perché questo è il mondo di Mauro Roselli.
Mauro ha firmato la copertina del mitico album delle figurine Panini e realizzato a mano 2017 box limited edition. Sono una diversa dall’altra, sono pezzi unici da collezione. Siete curiosi di capire come ha fatto? In questo video ve lo racconta lui stesso. Tra le tantissime opere realizzate, Roselli ha anche dipinto a mano 1600 paia di All Star con grafiche Limited Edition per Converse. E poi, ha anche creato pattern d’autore per la linea scuola Comix. Se capitate a Torino durante la prossima edizione del Salone del Libro, lo potrete osservare dipingere dal vivo durante il suo Comix Paint Lab. In alternativa non perdetevi lo spettacolo pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del popolarissimo brand per i teenagers.
Dove trovare Mauro Rosselli a Modena
Per un boccone al volo mi propone un ristorante in centro, a due passi dalla stazione, l’8 Brooklyn. Mauro mi spiega che da circa un anno sta realizzando un lavoro di restyling per dargli un nuovo carattere. Il suo progetto è trasformarlo in un bella casa che accoglie gli ospiti. Entro curiosa e più che stare a Modena mi sembra di essere atterrata a New York. Il mood è quello di un loft, la filosofia quella del riuso. Ci sono oggetti d’arredo e di vita dappertutto, proprio come in un’abitazione privata. Non immaginatevi, però, di trovare solo libri, vinili e riviste.
All’8 Brooklyn ci sono persino un paio di vecchi sci e una sacca da golf vintage piena di mazze, appoggiati a una colonna come se fossero lì da sempre. Un paio di Converse, accanto a un paio di scarponi da sci di qualche decennio fa, sono lì come se qualcuno se le fosse appena tolte. I tavoli sono tutti di recupero, ognuno diverso dall’altro. Il più incredibile è quello realizzato riciclando delle vecchie sponde di un camion. Sulle pareti Mauro ha appeso vecchi poster pubblicitari, utilizzato una carta da parati originale degli anni ’50, aggiunto persiane in legno e esposto un tailleur originale di Valentino del 1947, appartenuto alla nonna di Soraya raffinata “padrona di casa”, come fosse un’opera d’arte.
Appena usciti, Mauro ha in serbo per me un’altra sorpresa. Si ferma al volo davanti all’Hotel Best Western Premier Hotel Milano Palace, sul corso principale di Modena. Qui mi mostra un immenso dipinto di San Michele Arcangelo nel cortile adibito a parcheggio per gli ospiti. E’ opera sua, l’ha realizzato in tre giorni, date un’occhiata a questo video. Il tempo corre veloce, risaliamo in macchina. Durante il tragitto Roselli mi racconta che anche all’interno dell’hotel ha effettuato interventi. Ad esempio ha dipinto a mano le 55 testate letto in altrettante camere e realizzato il mosaico per la sauna dell’albergo.
Pochi minuti di auto, con la voce di Pavarotti che esce potente dalla casse, e arriviamo alla residenza del Maestro. Qui si apre un altro pezzo del mondo di Mauro Roselli. La Fondazione Pavarotti gli ha affidato l’art direction per la complessa trasformazione da casa privata a museo pubblico. Mi spiega con semplicità l’idea alla base del suo progetto, ispirato da rispetto, fedeltà alle scelte del tenore, ossequio e amore. Il risultato è notevole, un suggestivo viaggio che conduce dentro l’intimità della sua vita mentre, parallelamente, ripercorre la sua incredibile carriera.
Da Modena a Milano
Ancora su commissione della Fondazione Luciano Pavarotti, Mauro Roselli è anche intervenuto all’interno del “Pavarotti Milano Restaurant Museum”, in Galleria Vittorio Emanuele. 600 i metri in totale che portano la firma dell’artista, oltre a una serie di installazioni lungo il corposo percorso di allestimento. Mauro mi ha invitata a visitarlo ed io ho accettato volentieri. Sinceramente, non vedo l’ora di fare un nuovo viaggio nella sua arte. E’ libera, indipendente e audace, in fondo è un pò come me. Ma questa storia ve la racconterò un’altra volta, spero prestissimo.