Parma, città d’arte, di charme e di food, Capitale Italiana della Cultura 2020. Se non l’hai mai vista ecco perché andarci presto
Parma, un patrimonio di arte e cultura
Parma è la città di Verdi e di Toscanini e delle cupole del Correggio. E’ sede di una delle più antiche Università al mondo ed è la patria del Parmigiano Reggiano, del prosciutto e del Culatello.Circondata da borghi e da castelli, è il cuore romantico dell’Emilia che, insieme alla Romagna, per me significa casa. Dopo Matera, nel 2019, Parma è stata la Capitale Italiana della Cultura 2020. Se ami l’arte, ma anche se ti piace mangiare (bene) o se sei un inguaribile cuore romantico, ecco cinque buoni motivi per andare a Parma (e innamoratene).
5 cose che non puoi perderti a Parma
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Visitare una chiesa che era un carcere
Nel centro storico di Parma, oltre al Duomo, il Battistero in marmo rosa, l’ex monastero di San Paolo, il meraviglioso Teatro Regio e il polo museale del Palazzo della Pilotta, c’è anche la chiesa di San Francesco del Prato. E’ unica perché, un tempo, venne trasformata e convertita in carcere (e tutt’ora ne sono conservate le grate). E’ rinata grazie ad una raccolta fondi collettiva che ha reso possibile l’avvio del restauro. Le inferriate che proteggevano la sua temporanea funzione di carcere, oggi, sono state eliminate e mostrano l’architettura originaria in stile gotico. Ora, proprio per la sua storia di rinascita, è diventata il simbolo di Parma 2020. Chiunque può decidere di contribuire a sostenere il recupero questo patrimonio artistico partecipando a una visita visita guidata, ad esempio, oppure ad una delle tante iniziative culturali e musicali prenotabili facilmente anche on line.
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Mangiare il culatello DOP e conoscere i suoi antichi segreti
Sapevi che Gabriele D’Annunzio definì il culatello il principe dei salumi per la sua dolcezza e morbida compattezza? La prima citazione ufficiale del culatello (1735) si trova proprio all’interno di un documento del Comune di Parma e, oggi, è l’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense il regno del culatello. All’interno di questo castello trecentesco, un tempo abitato dai Marchesi Pallavicino, grandi estimatori del culatello, ci sono le cantine di stagionatura di questo amato salume più antiche al mondo e c’è anche il Museo del Culatello e del Masalén. Se vuoi conoscere tutti i segreti del culatello, la sua storia, l’iconografia, il legame con personaggi come Giuseppe Verdi, Gabriele D’Annunzio, Giovannino Guareschi, è questo il posto giusto. Per un percorso museale così originale anche il cicerone è molto speciale, è lo chef Massimo Spigaroli. E’ lui che ti racconta l’arte di fare salumi, eredità preziosa ricevuta dal bisnonno Carlo, e che ti parla del recupero del maiale nero tipico del Parmense, una razza unica e pregiata allevata nella valle del Po che ispira Il suo menu stellato tanto quanto quello dell’Hosteria del Maiale. Entrambi sono indirizzi perfetti se stai cercando buoni indirizzi dove mangiare il culatello a Parma. Nel menù di Spigaroli, tra l’altro ti segnalo, trovi anche riproposta una ricetta del celebre Giovannino Guareschi.
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Il Parmigiano Reggiano come non l’hai mai immaginato
Dai, non puoi andare a Parma e tornare a casa senza del Parmigiano Reggiano!. Si, ma dove comprarlo? Ci sono naturalmente varie possibilità, ma io ti segnalo i due caseifici della Cooperativa Casearia Agrinascente dove, in collaborazione con allevamenti locali a conduzione familiare, viene prodotto il Parmigiano Reggiano – Parma2064. Sono rispettivamente il Caseificio San Michele Campagna, a Fidenza (info 0524520958), e il Caseificio Pongennaro, a Soragna (info 0524597065). Qui, oltre a scegliere tra le diverse stagionature del Parmigiano Reggiano, puoi assaggiare anche alcune “varianti sul tema”piuttosto insolite come l’organic, il kasher (ovvero prodotto secondo le regole della religione ebraica in materia alimentare) o il veggie ottenuto utilizzando solo caglio di origine vegetale. In alternativa, un altro valido indirizzo è la bottega all’interno del Museo del Parmigiano Reggiano, a Soragna (Via Volta, 5).
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Pedalare, pedalare e ancora pedalare
I parmensi, come la maggioranza di noi emiliano romagnoli, amano spostarsi in bicicletta. Se pedalare è anche per te un vero e proprio lifestyle, allora a Parma fa esattamente al caso tuo! (puoi affittare la bicicletta da Cicletteria, in zona stazione). Puoi iniziare dal centro storico seguendo le tracce della Duchessa d’Asburgo, che ha regnato sulla città. Sempre rimanendo in sella puoi invece scegliere di fare passeggiate un pò più lunghe esplorando i dintorni della città. Di itinerari ciclabili ce ne sono parecchi, di diverse lunghezze e difficoltà, dipende solo da te. Ad esempio, in bicicletta puoi andare fino al Castello di Torrechiara (40 Km da Parma) oppure alla Reggia di Colorno (34 km) o, ancora, puoi decidere di trascorrere fuori un giorno intero e andare a vedere i borghi e i castelli della Bassa (ma in questo caso devi essere pronto a pedalare per 75 km). Se invece ami immergerti nella natura, ti consiglio la ciclabile che segue il letto del Po per 50 km. Infine, se hai tempo, prenditi tre giorni e vai a ripercorrere in bici le tracce di Giuseppe Verdi.
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Scoprire la Parma che piace a te
Qual è la tua grande passione? Intendo, cos’è che ti spinge a viaggiare? Il cibo? L’arte? La natura? In realtà, non fa tanta differenza, in questo caso, perché Parma è una magica combo di tutto ciò. A Parma sei nella Città Creativa UNESCO per la Gastronomia in Italia, ma sei anche nella città del teatro e della musica. Per intenderci, mentre mangi anolini e taglieri di Parmigiano Reggiano, Prosciutto e Culatello, qui senti risuonare le note di Giuseppe Verdi. L’Appennino? E’ proprio lì a due passi. Insomma puoi programmare un weekend a Parma scegliendo di fare esattamente quello che ti piace. Cultura, food o landscape che sia, on line trovi parecchie experiences per personalizzare il tuo fine settimana.
L’extra tip che ti avevo promesso: dove dormire a Parma
Sono sette le strutture del gruppo INC Hotel che si sono unite nell’idea di diffondere la cultura letteraria, artistica, gastronomica e paesaggistica della città di Parma. Insieme, hanno creato il percorso delle “Statue Parlanti” con il preciso intento di far conoscere meglio a chi arriva da fuori i grandi personaggi che hanno fatto la storia di questo posto. Chi sono? Arturo Toscanini, Correggio e Giuseppe Verdi, ad esempio. Saranno loro stessi, o meglio le rispettive riproduzioni scultoree, a dirti letteralmente di più. A te basterà avvicinarti alle statue, lungo il percorso creato, e attivare un ‘APP sul tuo smartphone che ti verrà comunicata al momento del check in uno dei 7 hotel. Se preferisci invece rintanarti dell’Appennino Parmense, nel Parco Regionale dei Boschi di Carrega (a 15 km da Parma) c’è Il richiamo del Bosco, un bed & breakfast di charme immerso nel silenzio tanto che, durante la tua permanenza, puoi anche avere la grande fortuna di incontrare cerbiatti e altri timidi animali del bosco. Tieni a portata di mano lo smartphone!
Abito poco distante da Parma e devo dire che a mio avviso è una città molto sottovalutata dal punto di vista turistico. Parma è piena di cose da fare ed è in grado di soddisfare diverse esigenze, da quelle culturali a quelle gastronomiche passando per quelle paesaggistiche (e qui ci metto dentro anche i dintorni).
Caro Fabrizio, grazie per il tuo contributo. Sono d’accordo con te. Un grande peccato che quest’anno per via della pandemia non abbia potuto sfruttare la visibilità di ricaduta che altrimenti avrebbe avuto come Capitale della Cultura