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Città Dei Sassi: Le 6 Cose Autentiche Che Non Puoi Perderti A Matera

La Città dei Sassi? E’ unica, bellissima e inconfondibile, ma per conoscerla davvero io ho chiesto ai Materani ed ecco cosa ho imparato

Non è facile districarsi per la Città dei Sassi. Matera assomiglia a un labirinto ed è piena pieno di indirizzi “segreti” difficili da conoscere per chi non ci abita. In realtà vale assolutamente la pena scoprirli perché raccontano stralci di storia e tradizioni, cultura e modo di vivere di questo posto così unico, inconfondibile e irripetibile. La Matera vera  io l’ho scoperta insieme a Silvia che conosceva le sue pieghe e la sua gente come le sue tasche. Sono stata davvero fortunata.

matera città dei sassi

La Matera dei Materani

Pur se è stata eletta Capitale della Cultura del 2019, Matera appare ancora aspra e riservata. In fondo, il mondo si è accorto di lei all’improvviso. Dimenticata per anni e anni,  di recente persino il New York Times l’ha consigliata tra le migliori destinazione di viaggio . Gia dal punto di vista geografico Matera è unica, inerpicata sulla Murgia proprio sul confine tra Basilicata e Puglia. Raggiungerla, in realtà, è facile: Bari è lì di fronte, a 60 km, e sono frequenti i collegamenti in bus sia dalla stazione che dall’aeroporto. E, una volta arrivati in questo posto così unico ed originale, ci sono almeno sei cose assolutamente da non perdere, esattamente  come fanno i Materani.

La Città dei Sassi, un posto unico da sempre

La cosiddetta Città dei Sassi  é’ un posto unico già per come è fatto. Abitazioni, hotel, b&b, locali e negozi sono tutti scavati nel tufo, accatastati gli uni sugli altri come piccole cellule di un alveare. Era abitata già nella preistoria, ma poi negli anni ’50 Sasso Barisano e Sasso Caveoso, a causa delle pessime condizioni, sono stati  abbandonati e rimasti deserti. Matera, invece, oggi è tirata a lucido, completamente ristrutturata e piena di  turisti tutto l’anno, ma non si è dimenticata di chi è sempre stata e delle sue tradizioni di cui va fiera.

timbri per il pane

Il Laboratorio di falegnameria di Massimo Casiello nel Sasso Caveoso, vicino a Palazzo Lanfanchi  

Le 6 cose autentiche che non puoi perderti a Matera

  • Avere il tuo timbro per il pane

E’ stata proprio Silvia a parlarmi dei timbri per il pane, una storia che mi ha subito affascinata, così le ho chiesto di accompagnarmi in un laboratorio artigianale. E lei mi ha portata da Massimo Casiello, un giovane materano che li realizza ancora a mano intagliando il legno come si faceva centinaia d’anni fa. Magari oggi i suoi timbri sono semplicemente decorativi, ma un tempo avevano un’importante funzione pratica in paese e vi spiego perchè. Per lungo tempo a Matera l’impasto del pane si preparava in casa e poi veniva mandato a cuocere nei forni pubblici. Fondamentale, quindi, rendere riconoscibile il proprio filone. Proprio a questo servivano i i timbri, per dire “questo è mio!” Silvia, poi, mi ha raccontato anche un altro pezzo della storia, più romantico: successivamente i timbri con le iniziali di famiglia diventarono pegni d’amore. Con l’arrivo  del turismo di massa i timbri del pane si sono piuttosto diffusi tra i souvenir più popolari, ma questa bottega artigianale storica ha un fascino davvero speciale. Andateci, anche il percorso pedonale per arrivarci è incantevole….

timbri per il pane, matera
Iniziali e simboli: i timbri per il pane 
  • Comprare il pane, le focacce e i dolci tipici al forno storico dei Materani

Anche se il pane è forse meno noto dei sassi, in realtà è una vero patrimonio locale di Matera, oltre che un prodotto IGP, cioè qualcosa di unico che altrove non c’è. In città il forno storico porta il nome di Gennaro Perrone, un materano tra i primi a consegnare il pane fresco tutti i giorni nelle case dei suoi concittadini. Quando nell’800 aprì la sua bottega fece scalpore, perchè allora le persone preparavano l’impasto in casa e lo marchiavano proprio con i timbri che, oggi, sa ancora fare Massimo Casiello. Con il suo pane sincero, piano piano, Gennaro conquistò tuttavia la fiducia di tutto il paese e ora il panificio da lui fondato è un punto di riferimento, o forse dovrei dire un’istituzione, a Matera. Il panificio Perrone lo trovate a 10 minuti a piedi dal centro, in Via Nazionale 52, e sono le figlie Sabrina e Patrizia che, con la mamma, portano avanti la grande eredità di Gennaro.

forno persone a materaUna delle sorelle Perrone mentre mi mostra il peperone crusco e altre specialità da comperare a Matera

specialità lucana

Tutti pazzi (me compresa) per le specialità di Patrizia e Sabrina

Se ci andate intorno a mezzogiorno preparatevi a fare un bel pò di fila. Le tre donne di casa conoscono tutti e li salutano per nome: la gente del posto, oltre al pane, ci compera soprattutto focacce e dolci. Anch’io qui ho comprato un bel pò di specialità lucane da riportare a casa: cartellate e pastarelle, deliziosi dolci tipici che ho visto  preparare davanti ai miei occhi, cicerchia, un legume mediterraneo perfetta per le mie zuppe invernali, e foglie, un particolare tipo di pasta di grano duro. Ma poi, prima di andarmene, mi sono lasciata tentare dalla focaccia ai pomodorini e cipolle e da un paio di pettule, ancora calde.

preparazione di dolci da forno
Cartellate e pettule, due grandi specialità gastronomiche da comprare al Forno Perrone
  • Regalarti un cucù porta fortuna

Non potete dire di essere stati a Matera se non riportate a casa un fischietto a forma di cucù. La prima bottega dove comprare questo portafortuna caratteristico è stata Geppetto (Piazza del Sedile). Secondo la tradizione popolare antica locale il cucù era un simbolo di serenità perchè sapeva tenere lontani gli spiriti maligni. Successivamente si cominciò a credere portasse anche fertilità e, quindi, era il miglior regalo da fare per le nozze. Negli anni ’50, infine, diventò un giocattolo per bambini, in assoluto il più desiderato di Matera. Ha la forma, inconfondibile, di una piccola gallina coloratissima, è in argilla, ed è fatto ancora interamente a mano come una volta.

artigianato artistico della città dei sassi

  • Due tappe obbligate per sentirsi Materani inside

Tra gli indirizzi da non perdere a Matera anche il Caffè Tripoli (Piazza Vittorio Veneto 17), perché questo è il bar dove, di giorno, incontrate quelli del posto. Qui i materani fanno colazione con le brioche alla crema e amarena e la tazzina del caffè arriva al tavolo protetta da un piccolo coperchio, un originale accorgimento per non farlo raffreddare. Avete già fatto colazione in hotel? Il Caffè Tripoli vale lo stesso un passaggio! Prendetevi a metà mattinata un gelato al torroncino: vi rimette in pace con il mondo (grazie Silvia che me lo hai fatto assaggiare!).  A pochi passi dalla piazza centrale, tra via XX Settembre e via Lucana, c’è, invece, il Sottozero, il re dei  panzarotti a Matera anche a detta dei  Materani. Non puoi perdertelo…..!

Se stai organizzando un viaggio nelle Città dei Sassi (ottima scelta), potrebbero interessarti anche altri indirizzi: ecco i miei consigli di viaggio su dove e cosa mangiare a Matera, e cosa vedere in centro.

specialità lucane
A sinistra il gelato al torroncino del Caffè Tripoli, a destra birra artigianale lucana
  •  Conoscere il Parco Scultura della Palomba

Matera, dicevamo, è fatta interamente di tufo e questa è la prima caratteristica a renderla unica. A utilizzarlo per ricavarne delle abitazioni avevano iniziato già nella preistoria. Poi le tecniche di estrazione, naturalmente, si sono affinate e proprio le grandi cave naturali presenti nella Murgia hanno reso possibile, nel tempo, lo sviluppo di questa zona. C’è n’è una in particolare, alle porte dii Matera (in località Pantano), dove vale assolutamente andare. Ecco come raggiungerla tramite i servizi pubblici. Ospita il Parco Scultura della Palomba, in pratica un museo en plein air che raccoglie le grandi originalissime installazioni di Antonio Paradiso, scultore locale la cui fama è arrivata lontana ben prima di quella della Città dei Sassi.

cava di tufo a matera
Il Parco della Palomba

Da New York a Matera

Tra le sue opere che compongono l’installazione  permanente, ce n’è una che è davvero speciale perché è stata realizzata con i brandelli delle Twin Towers, a seguito dell’attentato dell’11 settembre. Si chiama “Ultima cena globalizzata”(nella foto in basso). L’artista ha utilizzato la fiamma ossidrica per forgiare le venti tonnellate d’acciaio giunte via mare dalla Grande Mela. Un altro tesoro che rende Matera un posto unico ed irreplicabile.

opera di antonio paradiso

 

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