Riccione: il profumo di un panino alla mortadella, a due passi da Viale Ceccarini, mi ha ricordato un giorno che era giunto il tempo di scrivere della mia città
La mia casa è qui
Riccione è la mia città. Tra Viale Ceccarini e dintorni, ci ho passato pomeriggi interi ai tempi della scuola: il tempo sembrava eterno e si poteva anche buttare via senza rimpianti. Negli anni ’80 con gli amici ci si vedeva proprio li, condividendo sogni e progetti con semplicità. La stessa di un panino alla mortadella: allora lo mangiavo spesso e senza sensi di colpa.
Io e Riccione, 30 anni fa
Allora, Viale Ceccarini era a metà tra un set e una passerella, molto più che una strada qualunque. La gente qui ci veniva per vedere chi c’era e per essere vista. Mi ricordo ancora bene degli stilisti in cerca di tendenze nei clubs. E mi ricordo delle riviste che qui venivano a farci i servizi di moda per strada (che ne dite del mio look college girl pubblicato da Marie Claire?!?) o di quando è arrivato Jovanotti con la troupe a registrarci un video con noi del posto (chissà se mi riconoscete qui su YouTube , sono proprio in viale Ceccarini…). Riccione era un lifestyle da respirare, oltre che un posto dove vivere. Ecco perché non sono nata e cresciuta in una città come tante altre, ma in un posto particolare.
Io e Riccione, 30 anni dopo
Oggi Riccione non è più la stessa, come me del resto. Entrambe siamo molto cambiate in questi ultimi 30 anni, ma il legame che ci lega per me ha una forza intensa, quella delle radici. Mentre la città lentamente si è trasformata, neppure io me ne sono stata ferma. Tante volte sono andata via, ma altrettante poi sono ritornata ed ogni volta mi sono sentita bene perché ero di nuovo a “casa”. E’ vero, Viale Ceccarini oggi è un’altra cosa, una strada in più conquistata dalle multinazionali dello shopping, ma io Riccione la amo ancora e la amerò sempre.
My Riccione Map
La Riccione che ancora mi piace è quella dei local. Dopo una vita trascorsa qui so bene chi sono e so bene dove trovare quello che mi assomiglia. Anche se la città è piccola, il “segreto” è sempre lo stesso, quello che funziona in tutti i posti del mondo. E’ gravitando come un satellite attorno alle vie centrali che si trovano i negozi e le botteghe indipendenti, ed è questo che io cerco ovunque. Riccione compresa. Ho i “miei” indirizzi, non mi deludono mai, anzi valgono sempre una tappa. Alcuni sono a destra ed altri a sinistra di Viale Ceccarini, ma tutti a due passi di lì.
Viale Ceccarini e dintorni
E’ stato proprio alla Bottega Rosa Maria, un nuovo locale di Riccione dove pochi giorni fa mi sono fermata a bere un bicchiere di vino, che ho sentito quel profumo di panino alla mortadella di cui mi era quasi dimenticata da cui nasce questo racconto. E’ in Viale Virgilio, camminando in direzione mare su Viale Ceccarini è sulla sinistra. Noi riccionesi ci andiamo a fare colazione, a bere un caffè a metà giornata o per un aperitivo, ma anche a fare piccole compere gourmet. L’idea è quella delle botteghe alimentari di una volta, come suggerisce il nome. C’è la semplicità di pane e spianata, di salumi e formaggi, a vista, c’è il sapore delle passate di pomodoro in vetro, l’aroma del caffè e la delicatezza dei bon bon di cioccolato.
Alla sua sinistra c’è un altro indirizzo storico ma sempre all’avanguardia, la Bottega di Viale Virgilio. Dentro c’è Claudia, una riccionese della mia generazione, che ha viaggiato e viaggia parecchio, ma che alla fine, come me, si è fermata a Riccione. Altrove è stata a contatto con gente di tutto il mondo, gente della moda e gente del design. Da quando è tornata casa il suo sguardo è più ampio ed esteso, contaminato da influenze lontane. Le ha rubate in Inghilterra, negli Stati Uniti e in Nord Europa, le ha fatte proprie e le ha messe in questo negozio.
Il vintage di Viale Virgilio, uno degli indirizzi storici in Italia
Basta attraversare la strada e c’è un altro dei miei negozi preferiti per lo shopping a Riccione. Si chiama Mai Visto, esiste dagli anni in cui la nightlfe a Riccione era un cult e non mi ha mai delusa. Dentro ci sono vere e proprie chicche d’epoca che Francesco e Beatrice trovano girando il mondo, ma anche in vecchi magazzini del Made in Italy. Nel mio guardaroba ci sono diversi capi comprati da loro, tra quelli che amo di più la polo di Yves Saint Laurent con i bottoncini dorati, l’abito di Emilio Pucci, la felpa di Bottega Veneta.
Sentirsi a Portobello
Proseguendo su Viale Virgilio, bastano pochi passi per arrivare alla Galleria del Palacongressi. Oltre a vari negozi monomarca e al Block 60, il primo concept store di Riccione, nel weekend ci sono spesso mercatini di oggetti handmade o moda vintage. Se ti viene fame o in casa ti manca qualcosa, fermati, al Mènsa. Qui ci trovi il meglio del Made in Italy in fatto di food, e, mentre tu fai la tua spesa gourmet nella cucina a vista preparano piatti pronti che puoi mangiare sul posto oppure ordinare in versione take away.
Gli imperdibili
Se sei un fashion addicted, ci sono due indirizzi storici a Riccione, ma sempre proiettati sulle ultime tendenze. In Viale Dante c’è Antonia, nota in tutta Italia tra chi di moda se ne intende. Oltre alle collezioni dei grandi giganti della moda, ci trovi anche molte collabs, limited edition e new designers. Poi ci sono i due negozi di Gaudenzi che offrono il gotha dei brands internazionale (Via Ippolito Nievo 11 boutique donna – Viale Ceccarini 5 uomo).
Gli insospettabili
Quando passeggi in Viale Ceccarini, allungati anche in viale Corridoni. Qui, ad esempio, c’è La Maison un concept store all’interno di una deliziosa villetta storica di Riccione. Le cose sembrano appoggiate lì quasi per caso, eppure tutto è impeccabile e semplicemente perfetto, tra complementi per la casa, deliziosi dettagli di stile e cosmetica d’alta gamma. Lì a fianco, la dress boutique Corridoni32, dove la selezione di abiti ed accessori è sempre ricercata e stimolante, e sul lato opposto della strada uno dei posti più amati anche dai riccionesi per l’aperitivo e il dopocena, il Bevabbè.
Infine, proseguendo su Viale Corridoni, in direzione monte, c’è La Chiocciola un indirizzo che mi ricorda quella Riccione dove sono cresciuta di cui vi parlavo poco fa. All’avanguardia ed audace, in realtà è un negozio storico di Riccione che già quando ero una ragazzina si faceva notare. Da sempre a caccia di originalità, viaggia ancora oggi totalmente nella dimensione della ricerca più ardita e intrepida, fiutando creatività.
Dentro ci sono le collezioni di due stilisti che amo da sempre, Yohji Yamamoto e Commes des Garcons, due giganti della moda. Al suo interno c’è anche spazio per il Made in Italy più nuovo e intrigante, come Boboutic, una collezione all-knitwear che traccia concretamente il futuro della moda. Altrettanto interessante la scelta di inserire lo stile minimal e senza eccessi della bergamasca Daniela Gregis, un’altra East addicted come Marisa, la proprietaria: quando andate nella sua boutique buttate un occhio al bancone in legno massiccio, un tavolo Ming originale, che sussurra cultura.
Ciao, complimenti per il bellissimo articolo, un “amarcord” felliniano, che ha suscitato in me i ricordi di una gioventù ormai troppo lontana. Il ricordo è una parte di noi ci chi si ricorda della propria infanzia, delle vecchie amicizie, della prima cotta… Mi hai fatto rivivere una Riccione di tanti anni fa e vivere la Riccione di oggi che pensavo di conoscerla ma non è così. Grazie per gli spunti che mi hai dato sicuramente andrò a visitare molti di questi posti che hai descritto con grande e sincera passione. Il ricordo è poesia.
Grazie, Francesco
grazie Francesco! a far la differenza sono sempre gli occhi con cui si guardano le cose