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Valencia Da Spagnoli Veri, Nel Cuore Della Città

Valencia, terza città della Spagna, è sempre affollata dai turisti. Tuttavia, il segreto è evitare le attrazioni principali e ci si gode tutto il local lifestyle. Basta muoversi nei quartieri attorno al centro della città: vamonos!

Ho trascorso a Valencia quattro giorni, evitando accuratamente le rotte turistiche classiche. Sì perché, non so a voi, ma a me piace viaggiare così. Gironzolando tra le calle ho scoperto una città senza souvenir dove a fatica comprendono l’inglese. Facendo sosta nei giardini e nei parchi urbani ho scoperto come vive la città chi ci abita. Gli spagnoli girano parecchio in skateboards e rollers, ma Valencia, con il suo anello ciclabile, è anche per ciclisti e runners.  La metropolitana, sì, è comoda e funziona bene (in 20 minuti le linee 3 e 5 collegano l’aeroporto al centro), ma sarà forse per via del clima mediterraneo e del cielo terso che non è il mezzo di trasporto più popolare.

Così fanno a Valencia

È piena di aree verdi e ben curate, di giardini e di parchi, Valencia. Alberi secolari e palme altissime svettano verso il cielo blu, e fiori d’ogni tipo aggiungono colori intensi al verde brillante che fa da background. Dalle 14 alle 17.30, tolte le vie centrali principali, la città è  completamente “serrada” (come dicono loro) così mi sono incamminata un paio di volte verso il Parco Gulliver a godermi, anch’io, un pò di siesta.

Parco gulliver valencia
Passeggiando per i Giardini del Turia si raggiunge la Città delle Arti e delle Scienze (in fondo)

Il parco fa parte dei Giardini del Turia, un’oasi verde ricavata sul letto dell’omonimo fiume. Qui  i local ci portano a passeggio con i cani, ci vanno a giocare con i bambini, si tengono in forma con il jogging. Percorrendolo fino in fondo si arriva, passeggiando, alla Città delle Arti e delle Scienze (in basso un dettaglio). Il percorso è bellissimo ma tutt’altro che breve, quindi io me la sono presa comoda e l’ho fatto in due giornate differenti. Senza fretta.

Valencia cita delle arti e delle scienze

La food court di Valencia

Il Mercato de Colon, è a meno di dieci minuti a piedi dall’area centrale turistica per eccellenza, eppure non tutti ci arrivano. Personalmente credo questo posto rappresenti semplicemente la sintesi perfetta di Valencia, con quel suo armonico mix tra passato e contemporaneo. L’esterno è storico (risale a inizio ‘900), ma l’interno è contemporaneo con quel suo concept food-centrico. In tutto ci sono una quindicina tra ristoranti e bar, ognuno con il suo stile, ognuno con il suo carattere.

mercato colon a Valencia

L’originaria funzione del mercato classico si ritrova citata nelle botteghe gourmet e nel delizioso corner dove acquistare fiori freschi. Qui i local si danno appuntamento per fare due chiacchiere, mangiano e bevono da tarda mattina a tarda sera. Essendo il Mercado de Colon davvero vicino all’hotel dove ho soggiornato, anche qui ci sono stata due volte. Per cena, una sera che volevo qualcosa di comodo e vicino, ho scelto il Ma Khin Cafè. Non fatevi ingannare dal nome, perché se daytime serve infusi e succhi naturale la sera, invece, ha un adorabile sapore fusion. Io ho ordinato due dei miei piatti asiatici preferiti in assoluto, samosa e pad thai, ma sul sito potete curiosare e leggere l’intero menù.

valencia, mercado de colon interno

Il giorno prima della partenza, poi, ci sono ritornata nel tardo pomeriggio per salutare Valencia bevendo una copa de Cava da Vino Y Flores.

La Cituat Vella di Valencia

Se vi lasciate alle spalle il famoso mercato centrale di Valencia, entrate nella Cituat Vella (Barrio del Carmen). Qui le calle sono piccole e strette, i muri e i palazzi sono colorati dalla street art. Non ci troverete  le grandi catene internazionali, ma solo piccoli shop (tra cui diversi vintage) e affollate taberne. Dal tardo pomeriggio i local la animano chiacchierando ad alta voce mentre consumano cerveza e mangiano tapas. E all’improvviso l’impressione è quella di essersi lasciati alle spalle la grande città.

Spagna, Valencia, Cituat Vellua
Street art nella Cituat Vella

L’atmosfera è quella tipica di un piccolo paese, e, qui, tutto sa di Spagna. I bar non servono mojito: se volete vivere come si fa a Valencia ordinate, piuttosto, un “rebujito”, molto più autentico, o, al massimo della sangria o del vino (blanco o tinto). Io, naturalmente, non ho potuto resistere e ho fatto un pò di shopping prima di fermarmi alla Taberna el L’Olivo, affollatissima e rumorosissima. Cosi spagnola!

Valencia, Barrio del Carmen

Plaza del Carmen, nella Cituat Vella a Valencia

Russafa: the hipster-side of Valencia

Come la Cituat Vella, anche Russafa è da scoprire. Forse qui l’atmosfera è ancora più local perché dal pieno centro dista una quindicina di minuti a piedi. Di questo posto porto con me le serrande decorate con la street art e i negozi di vinili. Le piccole gallerie indipendenti  e i tatoo shop. Dopo essermi goduta il quartiere, mi sono fermata in una piccola piazzetta a bere uno zumo (estratto) al 100% naturale di frutta fresca da El Cafecito, un delizioso coloratissimo bar.

russafa Valencia

E, qui a Russafa, ho fatto la mia seconda tappa shopping. Proprio di fianco al Cafecito c’è un piccolo shop di streetwear a cui non ho saputo resistere.

La cucina stellata di Quique Dacosta a Valencia

Che siate foodies o no, se andate a Valencia non rinunciate a un’esperienza gastronomica firmata dallo chef spagnolo tre stelle Michelin. La storia pop di Quique Dacosta è very unconventional, ve la riassumo in due parole: in tre anni da commis a super chef, ma se siete curiosi sul suo sito potete saperne ben di più. Attualmente sono  tre gli indirizzi in città dove provare la sua cucina, uno dei quali è stato inserito tra i migliori 50 ristoranti d’Europa. Personalmente ho scelto lo stile informale e easy del Mercat Bar. Niente tavolo, però: ho preferito sedermi al bancone per gustarmi, oltre ai piatti, anche lo spettacolo della preparazione espressa.  La scelta più furba è il menù degustazione, 22 euro per cinque portate davvero wow!

la cucina dello chef da costa a valencia
La Chevice con lime molecolare di Quique Dacosta

In gita ad Albufera, tra dune di sabbia e pinete marittime

Se andate a Valencia, non rinunciate a una fuga dalla città in direzione Albufera. Meno di mezz’ora di bus (la linea utile è la 25) e si arriva su una lunga spiaggia di dune, selvaggia e libera. Proprio di fronte al capolinea dell’autobus trovate un piccolo negozietto dove affittare la bicicletta: prendetela, perché Albufera è una splendida riserva naturale che vale la pena d’essere esplorata. Non temete, ce la farete, perché ci sono percorsi di varie difficoltà. Scegliete quello che fa per voi.

albufera, valencia

E se ci andate di pomeriggio,  vi consiglio anche di prenotare una gita sulla barca dei pescatori a fine giornata. E’ da qui, infatti, che si vede il tramonto più bello. Per pranzo (o per cena)  fermatevi a mangiare al ristorante Duna. Non solo è direttamente sul mare, ma qui i valenciani (e gli spagnoli in vacanza) ci vengono per mangiare la vera paella. In menù ce ne sono almeno una decina di tipi, ma anche tutto il resto della cucina è 100% local, sia di mare che di terra. Personalmente, pur se è stato tutt’altro che facile scegliere, ho ordinato del polipo alla griglia (tenerissimo) e paella al nero di seppia (!).

Ancora convinti di andare a Valencia, scegliere un itinerario convenzionale e tornare a casa con la calamita di Plaza de Toros?

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