Roma in due giorni. I miei sono stati nostalgici, alla ricerca di angoli nascosti perché volevo a tutti costi sentire ancora quell’inconfondibile accento che mi ricorda la mia infanzia e la voce di mio padre. E tra quartiere Monti, il Ghetto ebraico e Trastevere, Roma mi ha fatto battere di nuovo il cuore
Un weekend a Roma. Ci ho messo un pò più del solito, questa volta, a trovare in me stessa l’ispirazione per mettermi a scrivere. Da una parte Roma è legata al ricordo e alla nostalgia di mio padre. Dall’altra, in fondo,non è una città che mi assomiglia troppo. Io sono per la compostezza e per l’armonia, mentre Roma è una specie di caos cosmico. Ma a due passi dal centro ho trovato altro. Ecco il mio itinerario (senza trappole da turisti) per vedere il meglio di Roma in due giorni.
Perchè programmare un weekend a Roma (anche se non è la prima volta)
A Roma ci ho vissuto cinque anni e, tra parenti e amici, ci sono tornata almeno decine di volte. Eppure ho avuto bisogno di un pò di tempo per raccontare questo mio weekend. Poi, riguardando American Gangster su Netflix , ho inaspettatamente trovato il bando della matassa per iniziare a raccontare e condividere i miei due giorni “E’ questo il problema: questa città è diventata così grande che non riesci più a trovare la tua strada. La drogheria all’angolo adesso è un supermercato, la pasticceria è un Mc Donald’s…Non riesci a trovare il cuore di niente”. Ecco: Roma, invece, non si è ancora fatta strappare via il suo cuore.
Sì, vero, il quadrilatero tra Piazza di Spagna, Piazza del Popolo, Via del Corso e Piazza Venezia è in mano ai turisti internazionali e ai brand globali, ma basta allontantarsi davvero poco per trovare tutto quello che a Roma appartiene da sempre e di cui va profondamente orgogliosa. Come spostarsi? A piedi! Roma è really slow, il segreto è perdersi tra vicoli stretti e piccoli angoli nascosti dalla maestosità dei suoi simboli universali.
Io e Roma
Mio padre era romano e, anche se sono nata a Rimini, è proprio a Roma che vissuto lì i primi cinque anni della mia vita. Ecco perchè Roma mi fa sempre battere il cuore forte, così piena di ricordi intimi, anche se confesso che a me l’adrenalina sale quando arrivo in posti diametralmente opposti, come Milano o Berlino, per esempio. Sono partita da Piazza di Spagna, dove lavora un caro amico: il tempo di salutarlo e sono andata a cercare la Roma che mi assomiglia. Intendo quella che si nasconde, che va scovata. Sono andata a cercare le trattorie tipiche e le vecchie botteghe di artigiani e pizzicagnoli, perchè questo è trascorrere un vero weekend a Roma.
I quartieri (veri) da non perdere in centro a Roma
Quartiere Ebraico
Da Piazza di Spagna al quartiere ebraico basta una mezzoretta di passeggiata. Una volta arrivati su Via del Corso tagliate verso Campo dei Fiori in direzione Ponte Sisto (ottimo hotspot per fotografare il Tevere). Se amate il vintage passate da via delle Botteghe Oscure. Se cercate le piccole gallerie d’arte e i vecchi mestieri prendete via dei Pettinari. Per un buon gelato artigianale o un tramezzino fate una sosta in via della Seggiola: alla pasticceria Alberto Pica (quasi 50 anni di attività) sarete accolti e serviti rigorosamente in romanesco. Nel quartiere ebraico c’è anche Giggetto una delle trattorie storiche della città. E’ uno dei migliori indirizzi per mangiare i carciofi alla giudia, carbonare e cacio e pepe fatti come si deve (Via del Portico di Ottavia). E così, senza usare Google Map (una volta tanto!) mi sono persa dolcemente, circondata e avvolta da tutto quell”inconfondibile rosso romano.
Trastevere
Basta attraversare Ponte Sisto, poi, per arrivare a Trastevere, oppure, prendendo il tram numero 8 da piazza Venezia (4 fermate). Certo è una zona di Roma ben più conosciuta del quartiere ebraico, tuttavia è un ancora un bell’esempio di lifestyle italiano autentico. Nel weekend a Roma la gente se ne sta seduta sui gradini della fontana di piazza di Santa Maria in Trastevere ad ascoltare i concertini improvvisati dai musicisti di strada, passeggia pigramente mangiando un gelato e si ferma per un boccone nelle trattorie del rione. Ti guardi intorno e torni indietro di cinquant’anni. E vi confesso che, se non fosse stato già primo pomeriggio, avrei accettato volentieri l’invito di una Sora romana che mi ha tentato fuori dalla sua trattoria casalinga descrivendomi il promettente menù del giorno a base di specialità tipiche.
E proprio qui a Trastevere ho fatto anche un pò di shopping, catturata dalla selezione di mobili e piccoli oggetti a metà tra il vintage e il coloniale di Estremi (in via Ripa di S.Francesco). Per il resto ho camminato e fotografato, in pace con me, godendomi la città.
Quartiere Monti
Questa è una tappa che tutte le volte che passo un weekend a Roma non mi perdo mai. Lo conosco da ventanni eppure lo ritrovo sempre uguale. I bambini che giocano a pallone per strada, il vecchio forno dove prendere le pizzelle appena fritte da mangiare on the road. E poi i vintage shops (Pifebo ad esempio, in via dei Serpenti) e i piccoli caffè. Eppure sei a dieci minuti a piedi dal Colosseo e dai Fori imperali.
E poi nel weekend c’è il Monti Urban Market (Via Leonina), così pieno di designer e di creativi. Tra i banchi ho scovato quello di due ragazze del posto very british inside che importano nostalgici capi made in Britain realizzati con tessuti originali inglesi. E pensando all’estate ho comperato una sottana Eighties mood con una stampa molto rockabilly ispirata alla California e alle onde del mare. E dopo lo shopping, proprio lì a due passi , pausa da Analemma, affascinante art-cafè.
Dormire in uno dei 50 hotel più strani del mondo: wow!
Anche per dormire a Roma ho una tip niente male da darvi e si chiama iRooms. Questa volta non è un indirizzo “classico”, anzi l’ho scelto, invece, per il suo mood molto internazionale, il suo concept così smart e creativo che è stato inserito tra i 50 hotel più strani al mondo. In pratica sono una trentina di suites all’interno di palazzi storici per 5 locations letteralmente nel cuore di Roma. Campo dei Fiori, Piazza Navona, il Colosseo tanto per intenderci. Ogni room ha il suo tema e racconta la sua storia, sempre originale ed incredibile. Per darvi un’idea potrei dirvi ad esempio delle Jacuzzi Suites o della stanza con panorama digitale a 360 gradi. Oppure, di quella con a disposizione un cinema personale con i film da guardare sulle grandi pareti.
i-Fashion, Campo dei Fiori
E, invece, vi dirò della camera dedicata ai fashion-lovers, quella che ho scelto per il mio weekend a Roma. Decisamente intrigante con quella sua atmosfera così urban-glam! Le testate dei principali magazines di moda decorano le pareti e ti regala il miraggio di dormire dentro a una boutique da sogno mentre i tuoi abiti appesi si confondono tra quelli stampati sulla carta da parati. La cosa assolutamente più divertente è stato colorarla come volevo io tramite un app sull’Ipad a disposizione: oh, so smart!
L’Ipad serve anche per comunicare con la reception via Skype, e c’è uno smartphone in stanza che puoi usare durante la permanenza (io me lo sono portato sempre con me durante il mio weekend a Roma). E al mio rientro, prima di farmi una doccia con cromoterapia, ho provato la smart tv indossando gli occhiali 3D che c’erano sul comodino. Il tempo di riprendermi e in cinque minuti a piedi ero già al Bar del Fico (tappa “storica” in Via della Pace) a bere un ottimo aperitivo e a mangiare un boccone. Quando sono tornata in camera era già piuttosto tardi e mi sono addormentata davanti a uno dei miei film preferiti (Netflix è con accesso accesso free e unlimited).
E, a proposito di cinema, proprio da un film ero partita per questo mio racconto di viaggio. Ritornando a quella citazione di Ridley Scott, non c’è dubbio: Roma è piena di americani e di turisti stranieri. Credo che, al di là del suo patrimonio storico-artistico, vengano per quella dolce vita di cui hanno da sempre sentito parlare e che hanno sognato attraverso il grande schermo. Ma, at the end of the day, non sono solo loro a rimanerne stregati. Roma ha fatto battere (di nuovo) il cuore anche a me e questo è l’effetto che fa su chiunque, sempre.
E ora, correte a preparare il trolley: un weekend a Roma is always a good idea!
Quel che hai scritto è estremante vero il centro di Roma è diventato estremamente turistico e da romano lavorando anche se lavoro nel turismo mi fà sempre più impressione che anno dopo anno la fascia dei negozi e ristoranti turistici si allarga sempre più a scapito degli abitanti della città tanto che si parla di overtourism, ci sono però alcune zone sicuramente interessanti per chi vuole vedere qualcosa al di fuori degli itinerari turistici,come il quartiere Coppedè, Tetaccio tipico di giorno e trendy di notte,l’Eur o anche la città universitaria della Sapienza.
Francesco, grazie per il tuo contributo. Senz’altro da romano autentico conosci bene la città e ti dunque ringrazio per le tue segnalazioni. Spesso tuttavia, soprattutto in grandi città come Roma, ci si va per un paio di notti e la maggioranza dei visitatori tende a concentrare la permanenza nelle zone centrali. Il mio itinerario vuole suggerire che, pur restando in centro, si può scoprire una Roma meno turistica e più stimolante. La prossima volta che verrò a Roma, comunque, volentieri andrò ad esplorare le zone che suggerisci. Il Testaccio lo conosco già ed hai ragione, è super cool.Le altre zona invece, non le conosco ancora e mi hai incuriosita… Alla prima occasione, prometto, ci farò un salto!
Roma in tre giorni offre un’esperienza intensa e indimenticabile! Dalle maestose rovine del Colosseo e del Foro Romano, alla magnificenza della Basilica di San Pietro e alla bellezza senza tempo della Fontana di Trevi, ogni angolo della città racconta una storia millenaria. Non dimenticate di passeggiare per i vicoli di Trastevere e di gustare un autentico gelato romano. Un viaggio che coniuga arte, storia e gastronomia in un connubio perfetto!