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Andare A Cracovia? Ecco 3 Motivi Per Non Dire Di No

Partire per Cracovia, si, ma perché? In parecchi mi hanno fatto questa domanda quando ho prenotato il mio volo. In realtà non lo sapevo nemmeno io prima di andarci, e l’ho scelta proprio perché se ne sa ancora poco o nulla. Per rispondere alla domanda iniziale, quindi,  ecco che  ti spiego perché ha senso programmare tre giorni a Cracovia.

Londra,  Berlino, Barcellona, Valencia, Bruxelles e Bruges,  Lisbona, Vienna. Sono queste, più o meno, le città che vengono immediatamente in mente per programmare un weekend. Cracovia, diciamocelo, non è esattamente il primo posto a cui pensi, almeno ora come ora. Del resto, la sua non è ancora una lunga storia ed è, oltretutto, una storia triste. A un’ora di autobus da Auschwitz, la città, come le persone, qui si porta addosso ancora sulle spalle tutto il peso dell’olocausto. In tanti, probabilmente tutti, se ne ricordano tuttora bene ed è ancora parte del presente. Sì perché sto parlando di 80mila abitanti in tutto di cui, uno su cinque, ha perso qualcuno della famiglia nel periodo dell’occupazione tedesca durante la seconda guerra mondiale. Ed è successo solo settant’anni fa. Proprio per questo Cracovia merita di essere vista, capita, raccontata e sostenuta.

Cracovia, polonia
La Fabbrica di Schindler a Cracovia, nota per il film di Spielberg “”Schindler’s List”,”: ora ospita il Museo d’Arte Contemporanea (MOCAK)

Cracovia: 3 motivi per andarci

  • Visitare il ghetto ebraico di Cracovia e Auschwitz-Birkenau

La prima cosa da fare a Cracovia è andare nel distretto di Podgorze, creato dal regime nazista nel 1941. Qui ci sono alcuni “passaggi obbligati” per farsi un’idea della cultura polacca, questo  è uno di quelli. In pratica, immaginati di visitare un immenso museo a cielo aperto pieno di reperti e testimonianze, dove ancora sembra si percepisca un remoto dolore. Sei lì ma, in fondo, è come se stessi leggendo il capitolo di un libro di storia. Questa volta, però, le parole le scrivi tu. Verranno fuori attraverso le emozioni intense che proverai guardando gli occhi delle vittime dell’olocausto che vivevano qui. Un tempo, infatti, Podgorze era una città indipendente e divenne sotto dominazione tedesca il ghetto per la segregazione degli ebrei.

cracovia ghetto ebraico
 Piazza Bohaterow conosciuta come la Piazza delle Sedie

Indelebili tracce di questa dolorosa storia le trovi oggi, ad  esempio, nella vecchia fabbrica di Schindler, ora riconvertita in museo d’arte contemporanea, e a Piazza Bohaterow, conosciuta anche come la piazza delle sedie, da dove si partiva verso i campi di concentramento, come Auschwitz ad esempio, e dove sono state uccise migliaia di persone.

cracovia, farmacia piazza delle sedie
Cracovia, farmacia dell’Aquila. L’ingresso è gratuito e all’interno è raccontata la storia del suo fondatore e del suo ruolo nel ghetto ebraico

Racconta un pezzo del triste passato del popolo ebraico in Polonia anche la Farmacia dell’Aquila, che si affaccia direttamente proprio sulla stessa piazza (free entrance) che vale assolutamente una visita. Come è ben spiegato all’interno, ricostruito fedelmente, il suo fondatore in epoca fascista ha salvato tantissime vite. Ed è lì dentro che ti si gela il sangue quando leggi che agli ebrei di Podgorze era stato persino vietato di prendere treni e autobus. E in fondo è proprio questo che comprendi quando vai a Cracovia, il valore di quello che tu, invece, hai sempre avuto: la libertà. Ma questo è purtroppo niente rispetto a cosa ho visto, e quindi poi provato, ad Auschwitze  per questo prima o poi ci scriverò un articolo.

Cracovia, ghetto ebraico
Foto di ebrei conservate all’interno della Farmcia dell’Aquila. Toccanti i video originali e ben fatte le installazioni multimediali

Da qui ti basterà poi attraversare a piedi il ponte di Bernatek sulla Vistola, per arrivare al cuore di Kazimierz, oggi il quartiere più cool in città.

  • Fare un weekend decisamente low cost

Il costo della vita a Cracovia è ancora bassissimo. Lo capisci subito, quando ad esempio ti informi su come raggiungere Cracovia dall’aeroporto. Se opti per il bus (la linea è la 252,  la fermata è davanti  agli arrivi e ci mette 40 minuti)  il biglietto ti costerà solo 1,50 €. In  alternativa, puoi prenotare on line una macchina con autista che per portarti in città ti chiederà solo 22 euro. Tra  le tante possibilità dove alloggiare, io ho scelto il Dada Boutique Hotel a metà strada tra il centro storico e il ghetto ebraico che ha un ottimo rapporto qualità/prezzo. La città è molto piccola, comunque, perciò qualsiasi sistemazione sceglierai tra Miasto e Kazimierz ti permetterà di girare sempre a piedi.

Il castello di Cracovia

Tra l’altro la stazione centrale non è lontana né da Miasto e né da Kazimierz ed è lì che dovrai recarti se prenoterai un tour per andare fuori Cracovia, ad esempio alle miniere di sale di Wieliczka o ad AuschwitzBirkenau.

cracovia: ponte che porta al ghetto ebraico
Il ponte sulla Vistola che collega Podgorze e Kazimierz

Sono molte le  agenzie  locali che li organizzano, personalmente ho prenotato la mia visita al campo di concentramento con la SuperCracow: i 45 euro a testa valgono le sette ore fuori città e includono pick up in hotel e trasferimento fino al punto d’incontro in stazione, tragitto  di andata e ritorno ad Auschwitz – Birkenau, ingresso. Io non sono una fan delle visite guidate, le cose mi piace farle con i miei  tempi, ma credo che invece in questo caso faccia una grande differenza avere una guida. Preparati, l’esperienza sarà forte e commovente, in certi momenti quasi un pugno dritto nello stomaco, ti metterà alla prova e ti farà  riflettere. Auschwitz – Birkenau non è un museo come quelli che siamo abituati a visitare, il mio consiglio è di prendersi assolutamente un giorno per andarci.

bar a cracovia

Kazimierz è la zona dove trovi i migliori restobar (come li chiamano a Cracovia), caffè e ristoranti

Anche mangiare a Cracovia è ancora molto economico, di base bastano dai 5 ai 12 euro a testa. Per un easy break, io sono stata da Frankies, a Old Town, solo healthy food preparato espresso, niente alcol e tanti estratti freschi di frutta e verdura. Delizioso il piccolo cortile. A Kazimierz, invece, mi sono fermata da Amamamusi e qui la specialità sono l’humus fatto in casa (e questo ha ricevuto anche riconoscimenti ufficiali importanti) e le limonate fresche. In realtà in questo quartiere non c’è davvero che l’imbarazzo della scelta per fermarsi a bere e mangiare qualcosa: fidati del tuo istinto e mischiati a quelli del posto. Ti suggerisco un paio di nomi, già che ci sono: per un buon bicchiere di vino, Kondrat, per un cocktail ben fatto, Sababa (aperto dalle 18.30), per una birra, Hevre.  

cracovia, Kazimier
Il quartiere di Kazimierz è pieno di bar resto(come li chiamano loro), mezzi  caffè è mezzi bistrò 

Se non ami la carne (come me) quella polacca non sarà esattamente la tua cucina preferita. Tra le cose da mangiare a Cracovia in alternativa i dumpling (che qui si chiamano pierogerie): chiedili ripieni di patate e formaggio anziché di carne. Kuchnia u Doroty è un grande indirizzo per assaggiarli,un ristorante georgiano dove c’è spesso la fila. Per uno spuntino on the road, invece, comperati un obwarzanek, una ciambella di pane che assomiglia al Pretzel tedesco (le trovi sulle bancarelle di Rynek GlownY, la piazza principale) o una zapiekanka, in pratica una maxi bruschetta. Il posto migliore per provarla è Plac Nowy.

  • Dimenticarsi della globalizzazione

Fatta eccezione perla zona della stazione centrale, dove ci sono le multinazionali della moda, e non solo, Cracovia è ancora lontana dal fenomeno della globalizzazione Quello che puoi comprare è poco, fondamentalmente artigianato locale, cioè in pratica ambra e draghi (per via di una leggenda locale legata al castello del Wavel).

shopping a cracovia
Una bottega di design handmade a Cracovia

Tuttavia, basta evitare i negozietti di souvenir del centro storico (piuttosto trash, diciamocelo), e andare a cercare, invece, le piccole e ben più interessanti produzioni handmade realizzate dalle nuove generazioni. Il quartiere giusto è Kazimierz: girando e curiosando qui ho scovato deliziose botteghe di design. Ho fatto shopping da Punca, Mapaya e Unikke. L’altra cosa che puoi comperare a Cracovia è il second hand: grandi affari si fanno da Pavilon e da Olsen. Non fare la snob: entra e perditi nel vintage!

Prima che diventi tardi, viaggia verso Est

Cracovia sta venendo fuori lentamente, come tutto l’Est Europa a cominciare da Budapest e Bucarest  e dalla Repubblica Ceca con Praga, già inflazionata. E come tutta l’Europa dell’Est sta crescendo, si sta riqualificando e risvegliando da un lungo forzato letargo. Non è una città matura, è una città segnata. e ora ha voglia di crescere. Sono pronta a scommettere che proprio la Polonia, con  città come Cracovia, Varsavia e Danzica, diventerà presto una tra le mete più frequentate dell’Est Europa. Ah, un’ultima tip: probabilmente per preparare il trolley ti interesserà sapere che Cracovia in estate è caldissima, il termometro supera spesso i 30 gradi, mentre in inverno scende a picco fino a meno 20 (ma il freddo comincia a essere pungente già in novembre) e alle 15 è già buio. Fai un pò tu i tuoi conti…

Questo articolo ha 2 commenti
  1. Ho adorato Cracovia ma per fortuna ci sono stata a marzo quando le temperature erano fresche, come piace a me.
    In particolare mi è piaciuto molto Kazimierz con i suoi locali e i negozi dall’aria molto old fashioned. Purtroppo ho avuto poco tempo ma spero di tornarci presto.
    Nemmeno io amo le visite guidate ma nel caso di Auschwitz è stata decisamente un’ottima scelta perché altrimenti non sarei riuscita ad apprezzare fino in fondo quello che vedevo.

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