Hygge è una parola danese, ma è anche un’arte e una filosofia quotidiana che riordina le priorità. E’ saper cercare la felicità nelle piccole cose. Ha la forza di un abbraccio caldo e rassicurante. Da quando l’ho compreso è il mio rifugio. Mi ci rannicchio come fosse un nido, soprattutto quando fuori l’aria diventa fredda
Piccole coccole quotidiane
Era più o meno un anno fa quando comperai un libro intitolato Hygge (si pronuncia “ügghe”). Ad attirarmi fu quel sottotitolo, così impalpabile, eppure profondo, che parlava del “metodo danese dei piccoli piaceri quotidiani”. Era inverno e stavo gironzolando tra gli scaffali di una delle mie librerie preferite. Non avevo intenzione di comprare nulla, almeno per me. Ci ero entrata per scegliere un regalo, in realtà, ma quando vidi quella copertina non seppi resistere e decisi di fare anche quel piccolo acquisto per me. Avevo bisogno di coccole ed ebbi la sensazione che le avrei trovate in mezzo a quelle pagine.
Lo stile della Danimarca insegna ad essere felici
Quando lo presi in mano, In un attimo tornai indietro con i ricordi e mi persi per qualche istante nelle sensazioni più intime legate ai miei viaggi a Copenaghen e ad Oslo, ripensando con emozione a quanto sono belle!. Quando tornai a casa, piena di nostalgia e di buone intenzione di tornare in Danimarca al più presto. mi misi subito a leggere. Pagina dopo pagina, con parole semplici e rasserenanti, quel libro mi spiegò perchè i danesi sono il popolo più felice al mondo. Parlando di spazi densi di tepore familiare e pieni di cura quotidiana, insegna il comfort come bussola personale da raggiungere attraverso piccoli riti che hanno il calore al centro. Quello di una bevanda calda, quello di un caminetto acceso, quello di un plaid morbido e avvolgente.
Home sweet home
Il primo posto dove cercare lo hygge, iniziai a comprendere, è casa. Non uno spazio dove transitare tra un impegno e l’altro, non un contenitore, ma un dolce concentrato di felicità e intimità, un’oasi dove mettere amore e attenzione perchè ci appartiene intimamente. Non sto parlando di possesso, ma di appartenenza. Sto parlando di entrare in contatto con se stessi. Un ambiente appagante per l’anima quanto per gli occhi, capace di trasmettere agio attraverso i suoi colori, le sue forme e i suoi materiali, in grado di dare il benvenuto ogni volta che torniamo e di accoglierci facendoci stare bene. Come fosse un sorriso.
L’idea non è quella di isolarsi, ma piuttosto di circondarsi di gesti familiari cosi da sentirsi, sempre e ovunque, a casa. Andando avanti con la lettura, infatti, via via ho compreso che ogni spazio che ci dona queste meravigliose sensazioni di sicurezza e pace in realtà è hygge. Perchè lo hygge assomiglia a un’arte, è uno stile di vita che accoglie i tuoi bisogni e li sostiene. Ho scoperto e capito che il segreto per essere semplicemente più soddisfatta è imparare a godere momenti veri di pieno relax, ed è così che ogni momento e ogni luogo in grado di proteggermi e rassicurarmi diventa felice. Hygge è anche trascorrere e condividere tempo con chi si ama, ad esempio sedersi a tavola con dei buoni amici godendone della compagnia senza dover tenere alzata la guardia oppure (almeno per quanto mi riguarda) avere il mio cane accanto.
I miei piccoli riti hygge
Lo hygge è qualcosa di intimo, non ci sono consigli universali: ognuno sarà felice quando avrà trovato il suo hygge. Io, cercando dentro di me, ho imparato a trovare lo hygge nella mia quotidianità. Per me, ad esempio, significa tenere in ordine la mia libreria piena dei libri che amo e poi sedermi a leggerli e sfogliarli sulla mia poltrona a quadri, la stessa dove un tempo sedeva mia nonna a riposare. E’ scrivere pensieri liberi sui i miei mille quaderni, guardare le foto di mio figlio ancora bambino, prendermi cura dei miei fiori, accendere le mie candele, prepararmi la mia tazza di the (che amo da quando ero bambina).
La serenità non è in un centro commerciale
Da tutto ciò il mondo resta fuori perchè non è affatto hygging. Personalmente in questo lifestyle ho trovato il mio rifugio da tutto quello con cui faccio, sinceramente, sempre più fatica a fare i conti: l’individualismo, la necessità diffusa di mettersi al centro dell’attenzione per avere l’illusione di essere, l’accontentarsi di qualsiasi cosa e di chiunque, di posti discutibili e alienanti come, un esempio per tutti, le domeniche da panico nei centri commerciali. Spesso è proprio là fuori in quel mondo che provo il senso assoluto del vuoto e della solitudine. In tutto quel chiasso, in tutte quelle cose di dubbio gusto, in tutta quella gente impaurita. Altro effetto non hanno che rattristarmi. Ecco perché, invece, scelgo di mettere amore nel mio nido e, imparando a cercare lì la mia serenità, l’ho finalmente trovata.
Effetti dello Hygge
Arrivata in fondo al libro ho deciso di fare piccoli cambiamenti in casa, certa e sicura che sarebbero valsi più di qualsiasi oggetto avrei potuto comperare, ad esempio un capo da indossare (spesso in realtà senza nemmeno averne bisogno). Sono bastati pochi tocchi, come dice la mia amica Cristina Casadei, che mi ha dato una mano a renderla più calda e più mia. Un nuovo colore alle pareti, morbidi cuscini appoggiati sul divano, un pò di carta da parati. Quando non preparo il mio trolley per andare altrove, la mia casa ora è il posto dove mi sento bene veramente. A volte capita che ci passi l’intero weekend. Accolgo poche persone, solo quelle con cui sento di stare davvero a mio agio. Non faccio nulla di speciale, spesso non sento nemmeno bisogno di guardare un film. Mi rannicchio nelle piccole cose che amo fare e questo mi basta per sentirmi felice.
Questo libro è nel mio carrello Amazon. Grazie per questo articolo e che mi ha dato armonia! <3
già, armonia… E’ proprio armonia, Carlotta, la parola giusta. Grazie a te per averlo letto 🙂
Grazie Sabry, per questo bell’articolo, mi piace moltissimo. Comprero’ sicuramente questo libro danese. Ciao!
grazie a te!
Bellissimo il tuo articolo, io adoro trovare la casa con le cose sistemate, scelgo di avere intorno solo ciò che realmente serve. Mi da non solo una soddisfazione del pulito e ordinato, ma anche mentalmente sono più felice.
mi fa piacere, Giorgio, che ti sia piaciuto! Sì, anche per me la casa è una dimensione importante dove trovo rifugio e serenità 🙂