
Dritte e indirizzi per mangiare bene a Barcellona
Se vai a mangiare a Barcellona ed ordini paella e sangria è come se vai in Puglia e ordini tagliatelle al ragù e Sangiovese. Tu pensi di essere in Spagna (e lo sei), ma i locali sono e si sentono innanzitutto Catalani e ne vanno molto fieri della propria autonomia, seppur parziale. Non solo parlano un’altra lingua e sventolano sui terrazzi una differente bandiera. Lo stile di vita in Catalogna è unico e prende nettamente le distanze dalle altre regioni del Paese. Quindi, a Barcellona come in Costa Brava, niente paella (che è una specialità valenciana), ma arroz nel piatto e tinto de verano, invece che sangria, nel bicchiere. Ma, soprattutto, tapas, tapas, tapas e litri di cerveza.
Paella? Arroz e fideuà, por favor!
La valigia è pronta e tu già t’immagini la paella fumante nel piatto….Beh, in realtà devi sapere che a Barcellona, come in tutta la Catalogna, cucinano l’arroz ed è questo il piatto da ordinare. La buona notizia è che la ricetta di arroz e paella è esattamente la stessa! La differenza sta negli ingredienti (clicca sul link se vuoi più info). Certo, in molti posti dove mangiare a Barcellona in menù troverai la paella, ma solo nei posti che vogliono attirare i turisti, non quelli frequentati dalla gente del posto e che cucinano il piatto con ingredienti freschi e al momento. Primo consiglio: per mangiare una buona paella a Barcellona cerca i posti dove la chiamano arroz!

Secondo: la paella è un piatto che i locali mangiano rigorosamente a pranzo, mai a cena. Ma ecco la super tip: il giorno ideale per mangiare a Barcellona questa piatto amatissimo è il giovedì, cioè quando in pratica tutti i ristoranti la includono nel menù del dia. Il vantaggio? Il prezzo, senz’altro. Il costo medio di un menù del giorno varia tra i 15.00 e i 20 euro (disponibile praticamente ovunque, fino alle 16) e comprende tre portate e una bibita. Alla carta, invece, il prezzo medio per questa famosa specialità spagnola varia tra i 20 e i 25 euro a testa.

Paella o arroz, ma dove ?
Tra gli indirizzi migliori dove mangiare l’arroz il Chiringuito di Escribà e Can Majò, entrambi di fronte al mare, la Braceria Nana, nella piazzetta del Clot, e. Els Pescadors, un indirizzo storico nel cuore di Poblenou, in una deliziosa piazzetta, una delle più antiche di Barcellona. Altrettanto popolari i fideuà, piatto povero dei pescatori originari di Gandìa. E’ molto simile alla ben più nota paella, anche la cottura nella tipica padella nera piatta e bassa è la stessa, ma al posto del riso viene utilizzata una pasta corta speciale, con l’interno cavo, in grado di assorbire una gran quantità di brodo durante la preparazione, simile a dei bucatini spezzati, per intenderci.
Tapas e cerveza: vamos a tapear!
Altro mito da sfatare la sangria, classica attrazione turistica come la paella. Piuttosto i Catalani, soprattutto in estate, ordinano el tinto de verano (vino rosso e gazzosa), ma quello che i locali amano davvero bere sono birra e vermut. Ci abbinano le tapas, un must in tutta Spagna, Barcellona inclusa. Oltre che di cucina tipica sono una autentica espressione della cultura e dello stile di vita locali, perchè, ricordati, le tapas sono sempre da dividere in mezzo al tavolo. Siediti e ordinane tre o quattro, ti sentirai letteralmente parte della città, della sua cultura urbana e del suo stile di vita. Sei nel Paese dove dicono che è vivir es compartir!

Cosa ordinare a Barcellona
Le tapas per eccellenza sono le patatas bravas, poi ci sono i boquerones in vinaigre (sardoncini marinati) e le bombas e le croquetas (entrambe fritte, a base di jamòn, carne o pesce. E ancora, le alici del Cantabrico e la bresaola di tonno (mojama). Le tapas le trovi ovunque a Barcellona, ma un indirizzo che non puoi perderti se vuoi mangiare quelle vere è La Plata. Non è solo la mia opinione, lo dicono anche il The Guardian e Time Out, due colossi dell’editoria. Tutta questa notorietà, naturalmente, ha fatto diventare questo posto molto affollato, ma ne vale ancora la pena. Sempre tapas autentiche, da Senior Vermut (nell’Esquierda de l’Eixample, metro Entenca – L5) che ha vinto di recente il premio per il miglior vermut artigianale in città. Preparati a fare la coda. Fila anche a La Bombeta. un altro degli indirizzi storici in città (barrio di Barceloneta).
Platillos: un vero classico della cucina catalana
Oltre alle tapas, altrettanti popolari, in Spagna come in Catalogna, sono i “platillos”, piccoli piattini (sempre da mettere in mezzo al tavolo). La linea di confine tra le due è molto sottile. Diciamo che le tapas sono più da bar o bodega, mentre i platillos sono più elaborati e richiedono una maggiore preparazione. I classici, quelli a cui la gente del posto non rinuncia mai, sono, ad esempio, la tortilla di patate, i calamari all’andalusa (fritti) e l’escalivada (piatto a base di verdure al forno), l’insalata russa e le albondigas (polpette di carne di vitello e uovo), il polipo alla gallega (servito con paprika e patate). Questi piattini li trovate praticamente in oltre il 90% dei locali e ristoranti dove mangiare a Barcellona, lasciatemi, però, segnalarvi almeno un must una fatto di cucina tipica a Barcellona.

Si chiama Canete (a Raval, metro Liceo – L3) e qui tutto cominciò quando Antonio, Mari e Manolo si trasferirono da Siviglia a Barcellona in cerca di lavoro due generazioni fa. Ancora adesso, tuttavia, non ce ne si può andare via da Barcellona senza aver mangiato da Canete. La cucina non delude e non chiude mai (non stop dalle 13 alle 24 esclusa la domenica). I posti più richiesti sono quelli alla “barra”, cioè al bancone, dove la cucina tipica catalana dà spettacolo (senz’altro più eccitante di uno show di flamenco nel Barrio Gotico allestito per turisti). La maggioranza delle persone è disposta ad aspettare in fila anche più di mezz’ora per avere uno sgabello in “prima fila” (la “barra“ non è prenotabile), del resto ne vale assolutamente la pena! Per un tavolo basta andare sul sito, ma con anticipo.

Andare a mangiare a casa di un catalano
Immagina di fare una degustazione di cucina spagnola tipica, ma non a ristorante. C’è un sito dove puoi prenotare questa esperienza a casa di un foodie del posto. C’è Francisco, nel Barrio Gotico, che ti preparerà una selezione di formaggi locali, gamberi all’aglio, un arroz di pesce e carne e un dolce. Il plus? La musica di sottofondo suonata dal vivo con la chitarra durante il pranzo dal padrone di casa. Poi ci sono Alfredo e Mariangela che invece offrono ben dieci portate, dalle tapas più popolari, all’arroz passando per il polipo preparato come si fa in Galizia per concludere con la crema catalana. E il tutto a pochi passi dal Mercato de La Boqueria, dove promettono di comprare gli ingredienti per preparare il pranzo per gli ospiti.
Al mercato: cibo tipico take away, ma non solo
Tutti vanno alla Boqueria, sulla Rambla, ma in realtà ogni barrio a Barcellona ha il suo mercato coperto (aperti dal martedì al sabato). Qui i locali ci vanno a fare la spesa quotidiana, ecco perché il posto migliore dove comprare un panino ai sapori del post. Farciscilo con jamòn (rigorosamente tagliato sempre al coltello) o chorizo (il salame catalano) e formaggio manchego. In alternativa si trovano anche tanti piatti già cotti da portare via. Oppure, dentro ai mercati, puoi anche fermarti a mangiare.

Ad esempio, dentro al Mercado del Ninot (metro L5 Hospital Clinic) puoi optare per i tavoli a fianco della macelleria dove ti serviranno i loro prodotti, o sederti da De Cruz Morales un ristorante specializzato in carne frollata e chuletòn (la fiorentina catalana, in pratica). Ovviamente anche all’interno del Mercado de La Boqueria, il più famoso della città, ci si può sedere a mangiare (ma pagando un prezzo ben maggiore che in qualsiasi altro mercato e facendo quasi sempre la fila). Il mio posto preferito qui è Quim de la Boqueria. Nascosto tra le arcate del mercato poi la sera, quando i banchi chiudono, apre invece Direkte, favoloso ristorante menzionato anche sulla Guida Michelin. Almeno due mesi d’attesa per un tavolo.
Grazie, Sabrina! Consigli utilissimi! Non vedo l’ora di tornare a Barcellona e approfittare di questi consigli per vivere nuove esperienze memorabili! Continua a offrirci spunti di viaggio, per favore!
Grazie a te, Valentina, per l’entusiasmo con cui segui i miei consigli di viaggio! A presto con i prossimi 😉
“Se vai a mangiare a Barcellona ed ordini paella e sangria è come se in Puglia a ristorante ordini polenta e nebbiolo”: hai espresso benissimo il concetto. E aggiungo: finalmente qualcuno che lo mette nero su bianco, brava Sabrina! Sono stata tante volte a Barcellona, anche con una coppia di amici che vive lì, ma quando torno a casa mi sento sempre domandare: “Ah, ma non hai mangiato la paella e bevuto la sangria?” A quanto pare, purtroppo la maggior parte della gente non si rende conto che l’accoppiata paella+sangria è l’acchiappaturista per eccellenza. Una volta l’ho anche scritto sul mio blog e ovviamente c’è stata una lettrice che si è risentita per questa mia osservazione…
ciao Silvia, viaggiare non è solo prenotare un volo e un hotel.. Viaggiare implica prendere consapevolezza del luogo dove si è scelto di andare, assorbirne lo stile di vita e la cultura quotidiana, richiede tanta curiosità e grande umiltà. Tuttavia, forse, è più facile e più comodo, “andare sul classico”. Venendo a quello che ho scritto (e ti ringrazio del tuo commento), in fondo iil “fake must” paella e sangria non è poi così distante dall’idea che Barcellona sia solo la Rambla, Park Guelll e la Sagrada Familia, eppure….Quando racconto ai miei amici della poesia di un quartiere come Gracia o dell’avanguardia di un barrio come Poblenou, non trovo mai grande consensi. Eppure è lì che incontri la vera Barcellona e la sua bellezza. PS quando ci torni scrivimi, io sono più la che qua……
Esatto, oltre al cibo c’è anche questo falso mito della Rambla, Park Guell, ecc. Pensa che ho degli amici che sono stati a Barcellona tre volte in crociera, e ogni volta hanno fatto la stessa cosa: passeggiata sulla Rambla, sosta a la Boqueira per mangiare jamón dal primo banco trovato, e di nuovo sulla nave – e tutte le volte mi dicono che loro la conoscono bene la città! Ma qui si aprirebbe tutto il discorso delle crociere…
Certo, ti scrivo quando torno 🙂
Que bien ! 🤩