Lo chef Pier Giorgio Parini e la Romagna. La sua storia personale è quella di un romagnolo cresciuto in campagna a contatto con la natura. Al centro della sua cucina i sapori semplici e genuini con cui è cresciuto lo ispirano tutti i giorni per creare piatti nuovi come nessuno prima aveva fatto.
Quando Pier Giorgio Parini ha annunciato che avrebbe salutato definitivamente Il Povero Diavolo di Torriana la notizia è presto rimbalzata un po’ ovunque sul web. Quasi fosse un divorzio tra celebrities, per diversi giorni la novità ha fatto parlare parecchio media generalisti e accreditate testate di settore, perché in fondo Fausto Fratti – patron del ristorante di di Torriana (RN) – e Parini davano vita a qualcosa di quasi magico insieme, senz’altro unico. In fondo, prima c’erano già stati uno il riconoscimento del Wall Street Journal, che lo ha inserito fra i 10 migliori giovani cuochi europei, poi il premio come miglior giovane cuoco secondo la Guida L’Espresso e il premio innovazione della Guida Gambero Rosso.
E dopo che il suo talento ha ricevuto il massimo riconoscimento, Pier Giorgio ha sentito che era arrivato il tempo di fare altro. Allora si è guardato un pò intorno, e ha cominciato a portare in giro la sua esperienza come consulente o, a volte, come “guest star” per una sera. E’ proprio così che io l’ho conosciuto.
Parini, per una sera, a Riccione
Ci siamo rincorsi per 24 ore io e Pier Giorgio Parini per una semplice chiacchierata al telefono perché lui è un tipo che non sta mai fermo, ma io dal mio canto difficilmente getto la spugna e così l’ho raggiunto a Riccione e mi sono andata a prendere dieci minuti del suo tempo e l’ho raggiunto a Riccione. Lui era lì, solo quella sera, per raccontare il suo “Panino Chic,” per presentare, in pratica, il suo panino d’autore. Nonostante si sia formato al fianco di grandi nomi della cucina italiana, come Fabio Rossi e Massimiliano Alajmo, il suo stile in cucina è libero e ribelle.
Esattamente come il panino di quella sera a Riccione, nell’insieme deciso e originale. Da una parte il gusto intenso e vagamente amarognolo delle verdure di campo a foglia lunga, dall’altra la delicatezza della zucca affumicata, esaltata dallo zest di limone candito. E a legare il tutto il mucchino, un formaggio fresco di Romagna a pasta morbida. Sapori semplici e autentici a lui familiari da sempre, ma la poesia sta nel gioco degli ingredienti, sempre molto personale eppure incredibilmente armonico. “L’entroterra della Romagna è la mia grande ispirazione quotidiana. Il contatto con la materia prima è stato fondamentale per comprendere il grande diktat: seguire il ciclo delle stagioni è una scelta consapevole, significa poter tirare fuori il massimo da ogni prodotto.” Insomma pare che funzioni un pò come per il web dove, sappiamo, che”the content is the king”.
In cucina bisogna divertirsi: parola di Pier Giorgio Parini
Ispirata dalla serata, chiedo a Pier Giorgio Parini un parere sul grande ritorno del panino, assente da anni, oggi neo tendenza food in ascesa. Come mi ricorda giustamente lui, in realtà, il panino è da sempre tipicamente italiano, non certo meno della pasta, simbolo popolare e trasversale dell’Italian lifestyle. Un po’ come i panni stesi con le mollette fuori dalle finestre, aggiungo io. Anche il panino che Pier Giorgio Parini ha creato a Riccione quella sera, come tutta la sua incredibile cucina, ha dentro anche la sua storia personale di bambino cresciuto nelle campagne romagnole, figlio di coltivatori diretti (A proposito di panini, avete già letto la mia chiacchierata con Alessandro Frassica ? I suoi incredibili panini stanno facendo il giro del mondo!)
Ma quando hai per le mani uno chef stellato della sua portata, la domanda diventa d’obbligo: ma ….qual è il segreto in cucina? Pier Giorgio Parini non ha dubbi. E’ convinto che il vero segreto sia rimanere sè stessi e, soprattutto, divertirsi! “E’ proprio così che si realizzano buoni piatti e buoni panini. La differenza poi, ovviamente, la fa la scelta degli ingredienti, lasciandosi ispirare sempre dalla stagionalità e dal territorio” sono le sue parole. Ma non basta. Lo chef è convinto che non bisogna mai temere di osare o di lanciarsi in abbinamenti arditi in nome, lasciando invece totale libertà alla creatività personale.”In cucina sperimentare è il grande divertimento e giocare è la ricetta per non stancarsi mai di fare lo chef”. E’ deve essere andata cosi quando Parini ha creato piatti visionari e poetici come “Le previsioni di Tempeh” o “A tutto chips”.
Dove trovare la cucina di Piergiorgio Parini
Pier Giorgio Parini, per ora, non dirige nessuna brigata di cucina. Dopo tanti anni di lavoro sul campo, tra le sue consulenze che già si possono definire storiche senz’altro quella con il ristorante Benso di Forlì (piazza Cavour, 7), che conta già cinque anni. E, anche in questo caso, Pier Giorgio Parini ha decisamente lasciato il segno facendo meritare al locale riconoscimenti dalla Guida Michelin, la Guida L’Espresso e Il Golosario per la sua cucina contemporanea di qualità. A pranzo si mangia anche con la formula a prezzo fisso chiama pranzetto, dalle 18 alle 20 è l’ora dell’aperitivo e a cena ci sono due formule a degustazione o, naturalmente, si ordina alla carta. Tra i miei piatti preferiti il peperone arrosto con mandorle, olive e pompelmo rosa e il risotto al gin, pecorino, pinoli e alloro.
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