skip to Main Content
Destination Marketing: “Disturbo” Il Crazy Urban Game

Si chiama “Disturbo” la crazy maratona fotografica che trasforma le città in funny playhall. Ho partecipato e mi sono proprio divertita! Ora vi racconto come funziona.

Come raccontare una città? Se il destination marketing si trasforma in un bel gioco, vince il divertimento ed è fatta.

“Disturbo”,  marketing super-funny!

Quando ho proposto alla mia amica Francesca (nella ph di copertina con me) di fare squadra insieme per partecipare a “Disturbo” non sapevo bene, in realtà, come funzionasse l’evento. Ad attirarmi innanzitutto il nome. Poi l’idea di provare per la prima volta l’esperienza di una maratona fotografica. Non avevo immaginato, però, che sarei diventata narratrice e reporter di un racconto digitale sulla città di Bologna, né che ci saremmo divertite cosi tanto!

destination marketing a bologna con Disturbo

Un team della maratona in giro per Bologna durante la gara

Fatevi venire una buona idea!

Un’immagine vale più di mille parole. A maggior ragione dopo la recente esplosione di Instagram, oggi uno tra i principali canali di web marketing. L’ effetto di ricaduta è che noi utenti siamo diventati tutti fotografi a sorpresa. L’epidemia ha contagiato trasversalmente moda, food e travel, svariate declinazioni incluse. Ecco perchè una maratona fotografica amatoriale per raccontare una città può diventare una gran buona idea di marketing. Ecco come è andata.

A caccia di scatti durante la gara: di spalle la mia compagna di gara Francesca

Come funziona “Disturbo”

Le regole di  “Disturbo” sono poche e chiare. Si partecipa in team di due (più di 250 quelli in gara quest’anno). 50 gli scatti da mettere nell’obiettivo nel minor tempo possibile, ma massimo in 5 ore, se si concorre per la velocità. Scendono a un minimo di 8, invece, se si partecipa per la creatività. La lista stilata dall’organizzazione è improbabile al punto giusto da trasformare l’impresa in un gioco. Il codice è solo uno, quello del divertimento, e allora… let’s have fun! Qualche esempio? Tra i nostri obiettivi reinterpretare l’iconico scatto del 1946 di Alfred Eisenstaed (quella del marinaio che bacia l’infermeria alla fine della II terra mondiale) e trovare un via interamente senza portici proprio nella città che ne conta ben 40 km. Per il bacio noi abbiamo convinto Filippo e Bianca, che con lo sfondo delle due Torri, lui in calzoncini da basket e lei in jeans strappati, hanno giocato con noi.

Bologna bacio sotto le due Torri
Come nella foto simbolo di Alfred Eisenstaed

Le fotografie più improbabili (e più divertenti)

Inoltre abbiamo dovuto convincere un gruppo di persone su con l’età a fare la dab  e non è stato facile, ma andare all’Osteria del Sole è stata una grande idea! Aprire una porta con una chiave USB e giocare a fare i manichini nella vetrina di uno dei negozi cult di Bologna è stata un’esperienza ! Meno difficile trovare qualcosa di arancione e una vecchia insegna al neon, qualcuna ce n’è ancora in città. E ancora, tra gli altri obiettivi ce n’erano anche di eco-sostenibili: ad esempio scovare in giro per la città oggetti vintage che stanno vivendo una nuova vita. E sempre a proposito di sostenibilità: per compiere la maratona in minor tempo possibile, secondo il regolamento di “Disturbo”, gli spostamenti in città sono ammessi esclusivamente con mezzi ecologici.

Lo scatto realizzato dal nostro team per l’obiettivo upcycling

In lista, poi, c’era anche il gossip e allora, via, a cercare i sosia di Fedez e Chiara per replicare fedelmente la scena della proposta di matrimonio che ha fatto il giro del web. Che ci crediate o no, io e Francesca lo avevamo trovato! Era perfetto! Stessa altezza, stesso colore di capelli, stesso collo coperto di tatoo. E aveva anche accettato, inizialmente, ma poi ha cambiato idea quando gli abbiamo spiegato che avrebbe dovuto inginocchiarsi davanti a una do noi e, oltretutto, in mezzo alla strada 🙁

Insomma, sono davvero parecchie le persone che, in giro per Bologna, abbiamo letteralmente disturbato rendendoli nostri complici. Grazie per essere stati al gioco!

Street Photography a Bologna: solitudine, tecnologia digitale e amici a quattro zampe

Social Marketing: Instagrammers al lavoro!

Fotografare un lavoratore con il suo strumento di lavoro in mano: noi abbiamo scelto una sfoglina, simbolo della città
Io gioco a fare il manichino da Scout, Francesca scatta

Parallelamente ai premi per la velocità e la creatività, non poteva mancare a “Disturbo” quello per il miglior scatto pubblicato su Instagram utilizzando gli hashtag #disturbobologna e #disturbo2017 a corredo delle immagini. Risultato ? 1.022 gli scatti postati in meno di 10 ore con il primo, e altre 618 con il secondo. Avete idee migliori per raccogliere quasi 2mila immagini di una città in meno di mezza giornata ? Stanche e affamate, ma felici,  abbiamo concluso la giornata all’Osteria Il Rovescio, delizioso indirizzo biologico in zona Pratello. Mi ci ha portata Francesca, bolognese d’adozione e mi è piaciuta molto. Il menù cambia una volta al mese, in tavola arrivano solo prodotti di stagione a km zero e le proposte vegan e veggie sono  di gran qualità. Abbiamo brindato all’impresa compiuta con un bicchiere di vino biodinamico del territorio e, finalmente, ce la siamo presa comoda!  A proposito di cibo e di fotografia: come fare della buona food photography per i social network? Sul blog ci sono i consigli di Valentina Solfrini 

Questo articolo ha 0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Back To Top
LINKEDIN
INSTAGRAM