Com’è Matera? E’ ancora bellissima, anche se ora ci arrivano da tutto il mondo. No, non era affatto così nel 2017. Allora l’atmosfera era intima, niente accento americano in qua e là, né bancarelle di souvenir tutti uguali né guide turistiche. Matera in parte è cambiata, ma un viaggio nella città dei Sassi è uno dei viaggi piu belli che puoi fare in Italia. Seguimi.
Matera è stato il mio ultimo viaggio del 2017. Mi incuriosiva questo posto senza stazione né autostrada, inerpicato sulle pendici della Murgia lucana della Basilicata, prima proclamato Patrimonio Unesco e poi Capitale della Cultura Europea 2019. Ci sono voluta andare prima che fosse troppo tardi, per essere certa di trovarla ancora intatta, dopo che anche Lonely Planet l’ha notata, inserendola, nel 2018, tra le mete da non perdere.
Come arrivare e spostarsi a Matera
Il modo migliore per arrivare a Matera è via Bari. La macchina non serve. Scendete dal treno o dal volo e salite sul bus: meno di un’oretta ed è fatta. Una volta lì non vi servirà nient’altro perchè in centro storico a Matera ci si sposta solo a piedi o a bordo dei calessini, le piccole Ape Car che sembrano uscite da una commedia all’italiana degli anni ’60. Ed eccola, è un incanto, assomiglia ad un magnifico dipinto e toglie letteralmente il fiato. Tu non ti stanchi mai di guardarla e lei se ne sta lì, un poco austera in tutta la sua dignità e bellezza, e sembra sussurrarti “io sono quella di sempre, sei tu che non ti eri mai accorto di me”.
La prima cosa che ho fatto, arrivata a Matera, è stata una passeggiata tra le grinze ruvide dei suoi Sassi che, però, poi appaiono subito più morbide quando incontri gli occhi della gente locale. Sono occhi schivi, un pò come quel posto dove sono cresciuti, ma profondi e sinceri. A me sono bastati poche ore per sentirmi una di loro e qualche giorno per farmi degli amici.
Il Sasso Barisano: panni stesi, affacci e cucina tipica
I Sassi di Matera sono due: il Barisano, così chiamato perchè è rivolto verso Bari, e il Caveoso. Nel primo ci vivono (circa 3mila i Materani ad oggi ancora residenti nei Sassi) ed è qui che ci sono le cose da vedere, i locali e i ristoranti dove andare, gli hotel e i bed and breakfast dove alloggiare. Il secondo, invece, si ammira allontanandosi di pochi km da Matera e salendo su al Belvedere Murgecchia (è una breve escursione ed è da non perdere!) o camminando lungo l’unica strada carrabile che gira intorno alla città. Il mio primo alloggio a Matera fu proprio nel Sasso Barisano, di fronte alla Chiesa di Sant’Agostino e a pochi passi dal panorama, più aspro. sul Caveoso.
I piatti della tradizione lucana: dove mangiarli a Matera
Ad accogliermi alla Casa dell’Oste ho trovato Fabio, uno dei tanti materani che ha trasformato un’antica grotta di tufo in un accogliente appartamento dove dormire. Lì a fianco ha la sua osteria ed è proprio Al Casale che ho mangiato dopo la mia prima passeggiata a Matera. Non c’è fretta, qui è usanza cenare dopo le 21. Fabio è stato il primo che mi ha fatto assaggiare i piatti tipici lucani. E’ una cucina povera eppure ricca, semplice ma intensa. Per cominciare una burrata freschissima e formaggi stagionati, poi insalata e polpette di pane (entrambe strepitose!) e, ancora, un delizioso sformatino di ricotta. In realtà, a questo punto io ero già sazia, ma (lo ammetto) non ho resistito all’ assaggio di cavatelli di grano duro con i funghi cardoncelli (che crescono sulla Murgia) e purè di fave che mi ha proposto l’oste. Ottimo consiglio, seguitelo anche voi!
Polpette di pane lucane
Una volta capito che tra me e la gastronomia tipica locale c’è sicuramente un gran bel feeling, nei giorni successivi ho continuato a scoprirla, amandola intensamente. Altri ottimi indirizzi tipici per mangiare a Matera sono la trattoria del Falco Grillaio (in Via Ridola, il corso principale) con le sue piccole finestrelle con vista sui Sassi, La Talpa per una buona pizza farcita con i prodotti locali e impastata con semola di grano Senatore Cappelli e poi Arturo, una bottega alimentare con enoteca, perfetta per un tagliere e un calice di Aglianico (in Piazza del Sedile). E, ancora, vale la pena provare anche Fermento, un posticino nascosto e lontano dalla folla dove servono ottimi vino locali naturali e buon cibo tradizionale rivisitato con un twist più contemporaneo. E’ perfetto anche per l’aperitivo, i ragazzi dello staff sono gentilissimi e la musica di sottofondo è di gran qualità.
Mangiare a Matera: altri indirizzi da non perdere
Ancora cucina lucana, ma questa volta interpretatacon quel saper fare tipico da chef degno della Guida Michelin, all’Abbondanza Lucana. E’ proprio qui ho conosciuto Francesco, il patròn, ed ho gustato una cena memorabile. Servendomi vino, olio e pane di Matera come benvenuto mi chiesto “Cosa non ti piace?”. “Né carne né salumi” ed allora lui, provocandomi, “Non c’è problema, adesso ti sistemo io”. In quell’esatto momento ho capito che mi aspettava qualcosa di estremante serio (e buono). Non mi sbagliavo affatto. Per gli amanti della carne il must in menù è la tagliata di vitello podolico, ovvero cresciuto allo stato brado con alimentazione naturale al pascolo. In caso aveste voglia di una cena meno impegnativa, proprio a fianco di questo ristorante c’è l’omonimo bistrot dove l’atmosfera e il servizio sono più easy, ma i piatti in menù sempre della medesima qualità.
Bere bene a Matera, tra signature cocktails, buona musica e locations da sogno
Prima di quella cena sublime, però, ho fatto tappa al Bar8 (Via Buozzi), a pochi passi dal locale di Francesco. Qui i materani ci vengono dall’aperitivo (alle 19.30 c’era già gente ad aspettare che aprisse) a notte fonda. Di tutti i posti dove sono stata è decisamente il più alternativo nel mood: mobili vintage, cucina glocal e qualche tocco di bel design. Anche i cocktails sono ricercati. Io ho assaggiato il Fitoterapico (super!) a base di rum bianco, aloe vera, succo di lime, ginger beer, sciroppo di lavanda, albumina e mirtillo. Anche dopo cena mi sono fermata a bere un cocktail, ma questa volta al Shibuya, il ritrovo per eccellenza per i materani che vogliono far tardi perdendosi in chiacchiere.
A trascinarmici sono stati Francesco Abbondanza e altri amici suoi alla chiusura del ristorante. Qui, in compagnia di Antonella, Pasquale, Guido, ho conosciuto Damiano, il titolare. Chiacchierando con lui mi ha raccontato che, qualche anno fa, faceva il dj. I dischi li andava a comperare a Londra (“e guarda che allora non c’erano i voli low cost”, mi fa ha fatto giustamente notare lui!), ma veniva anche dalle mie parti, in Romagna, al Discoid di Rimini, un cult shop per gli addetti ai lavori, all’epoca. Ecco perchè, allo Shibuya, oltre che bere bene, si ascolta sempre anche ottima musica. E infine merita una menzione lo Zipa, non solo per i suoi signature cocktails super creativi, ma anche per la location da sogno.
Cosa vedere a Matera centro: affacci e cisterne
Come vi dicevo all’inizio, di turisti la Città dei Sassi è gia piena e continueranno a crescere. Le tappe culturali classiche, quelle che vi proporranno durante un tour guidato per intenderei, sono le antiche cisterne dell’acqua, il Duomo, i quattro musei, la chiesa della Madonna dell’Idris e, quando è aperta, la Chiesa del Purgatorio. Una delle opzioni disponibili a Matera è anche prenotare una tour sotterraneo della città. Personalmente ho preferito fare a modo mio e perdermi in solitaria tra i Sassi, allungare lo sguardo dagli affacci del centro (così i locali chiamano i punti panoramici). I più belli, tappa classica per una foto, quello di Piazza Pascoli e quello in Piazza Vittorio Veneto. In realtà ci sono ancora un bel pò di belle cose interessanti da condividere e da raccontare su Matera. Andatevi a leggere i consigli dei miei amici materani: quelli, sulle guide turistiche vi assicuro che non li troverete.