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Comfort Food Alla Romagnola: Nove Piatti Tipici Che Fanno Bene Al Cuore

Non solo food, ma comfort food. Ci sono piatti che nutrono l’anima e scaldano il cuore. Io li ho cercati “a casa mia”, tra Cattolica e Cesena, perchè la buona cucina non nasconde mai il sapore della sua terra, come diceva Tonino Guerra

comfort food in romagna

Brodino, Cesena: la bottega-pastificio, indirizzo perfetto per un pò di comfort food alla romagnola

Comfort food alla Romagnola

Perchè comfort food alla Romagnola? Perchè sono nata e cresciuta in Romagna e quando cerco una coccola a tavola la trovo nei piatti di che hanno i profumi che sentivo in cucina quando ero una bambina. Non si tratta, questa volta, di piadina o ciambella romagnola, ma di vecchie ricette recuperate e preparate oggi come una volta. Magari sono un pò “fuori moda”, senz’altro non più così facili da trovare, e ancora meno da fare (almeno per me!), ma sono buonissimi! Cos’hanno in comune?  Quell’armonia di sapori così intensa e consistente. Sono piatti caldi e morbidi, perfetti per l’inverno, che assomigliano a un abbraccio, di quelli che ti fanno stare meglio.

I quadrucci in brodo di seppia

La prima volta che ho elaborato l’idea che  esiste un comfort food alla romagnola ero in macchina, rientrando da un weekend nelle Marche. Eppure, non avevo nessuna voglia di tornare a casa. Era una bella giornata d’autunno e così d’un tratto, guidando in autostrada, decisi di fermarmi a Cattolica. Finalmente, dissi tra me  e me, proverò quella vecchia osteria di mare dove è tanto che voglio andare. Detto, fatto. Il tempo di arrivare ed ero già seduta a tavola. I Murè, è un locale proprio sul porto canale di Cattolica. Dalle sue vetrate si vedono il grande faro e il mare, così solo in inverno eppure sempre cosi forte e sicuro di sé. Aprii il menù e ci misi davvero un attimo a decidere cosa ordinare: quadrucci in brodo di seppia!

comfort food: quadrucci in brodo

Una pasta così ruvida e imperfetta non la mangiavo da anni! E, boccone dopo boccone il pensiero è volato su da a mio nonno, così profondamente amante del mare e della cucina romagnola vera. Ecco, i quadrucci in brodo (di pesce) l’ultima volta li avevo mangiati alla sua tavola. A casa sua si mangiava pesce locale tutti i giorni una volta al giorno e con lui, da giugno a settembre, si usciva in barca a cavalcare il mare la domenica mattina. Era un uomo rude, un pò vecchio stile come lo sono oggi quadrucci in brodo, ma di lui ci si poteva sempre fidare. Prima di andarmene ho fatto due chiacchiere al volo con il proprietario de I Murè e, per un attimo, ho avuto l’impressione di ritrovare nei suoi occhi, così sinceri, gli occhi di mio nonno.

Le mie creme di verdure home made

Il comfort food di casa mia

Non sono “un  mago” in cucina, ma  con le vellutate me la cavo discretamente! I miei cavalli di battaglia sono quella di carote e zenzero, quella di topinambur, quella di patate e piselli. Niente di complicato né di particolarmente raffinato, tuttavia buone e delicate. Poi, però, ci sono i piatti “seri” e quelli no, non li faccio io… La vellutata ceci e seppie, con una spolverata di tartufo nero sul finale, è una di queste ad esempio. A Riccione è il mio piatto preferito quando mi fermo in pausa pranzo al volo da Lievìta (in via Emilia 18).

comfort food

Le vellutate alla romagnola

In realtà è un fuori menù, me l’ha proposta Alessandro, il titolare, che ha sempre in serbo qualcosa di non previsto. Conoscendo la sua voglia continua di sperimentare, ho pensato fosse frutto della sua creatività. Mi ha raccontato, invece, che anche la vellutata di ceci  con seppiolini e tartufo è un brandello di tradizione. Ed io, che non l’avevo mai assaggiata….! Povera negli ingredienti, ma ricca e sostanziosa, Alessandro ha deciso di ripescarla dal passato, personalizzandola con quella grattugiata di tartufo finale che vale un twist.

La vellutata di ceci con seppiolini e tartufo del Lievìta di Riccione

Pescato e cappelletti: dove mangiarli a Rimini

A volte, nel bel mezzo di un giorno lavorativo, sento proprio il bisogno di comfort food! Ci sono, no, quelle giornate più difficili di altre, quelle dove senti il bisogno di farti una piccola coccola tra un dovere e l’altro? Quando mi capitano so dove andare per sentirmi meglio. Quando ho bisogno di mare, perchè già solo vederlo mi rasserena, faccio un salto da AmoRimini (Lungomare Murri 15). Qui fanno dei cappelletti di pesce che mi fanno fare pace con il mondo. Hanno esattamente quel profumo che mio nonno mi ha insegnato ad amare. Il brodo è preparato con sogliole, moletti e triglie. Erano i suoi preferiti, gli stessi che lui ogni mattino andava sul porto a comperare dai suoi amici pescatori e po,i la sera, cuoceva sulla graticola.

comfort food di mare

Poveracce e polenta

C’è un altro piatto di cui ogni tanto mi viene voglia perchè sa riportarmi dritta ai sapori della mia infanzia. Ai primi freddi era un classico in casa “Domani polentina…???”, proponeva entusiasta mia nonna. Lei si era trasferita qua per amore di un riccionese lasciando quella sua Milano che amava così profondamente e di cui non ha mai smesso di avere nostalgia. Beh, la polenta con le vongole (che noi chiamiamo “poveracce”) era il compromesso perfetto che a tavola li faceva felici entrambi. In fondo, come mi ha insegnato proprio lei, è proprio nella capacità reciproca di incontrarsi a metà strada la chiave per riuscire a stare insieme tutta una vita: E loro, Armando ed Elda, ne sono stati capaci. Chapeaux!

piatto di polenta
La polenta alle vongole, comfort food alla romagnola

A Rimini c’è un posto dove la fanno proprio come quella che faceva lei, il Ristorante Dallo Zio (in Vicolo Santa Chiara 16) che ha più di cent’anni di vita, proprio quanti ne avrebbe oggi lei. Esattamente come succedeva a casa sua la ricetta è ancora quella originale, preparata con grande rispetto delle buone tradizioni come valore da preservare, altra grande lezione che ho imparato dai miei nonni (sul sito del ristorante ci sono pubblicate anche le grandi ricette romagnole tipiche) .

comfort food
I maltagliati con ceci, porcini e vongole della trattoria La Marianna

I maltagliati in brodo che sanno di terra e di mare

Un altro posto che mi fa stare subito meglio è il Borgo San Giuliano. E’ l’angolo di Rimini dove mi vado a rifugiare quando ho bisogno di staccare perchè qui il ritmo improvvisamente rallenta e i rumori della città sono lontani. Di solito prima prendo un pò aria facendo due passi tra le casette di tutti i colori e poi entro da La Marianna (Viale Tiberio 19). Qui so di trovare il sorriso di Errica, autentico e accogliente come i sapori che mette in menù. Per questo ci vado spesso e proprio di recente mi ha proposto dei maltagliati con ceci con porcini e vongole che hanno saputo ammorbidire, già alle prime cucchiaiate, lo stress con cui ero arrivata.

confort food romagnolo

Brodino, la sintesi perfetta del comfort food alla romagnola

Di questo posto ne avevo sentito parlare e ne avevo letto sul web. E’ a Cesena (in Via Fra Michelino), si chiama Brodino ed è innanzitutto un pastificio, ma è anche una bottega dove comprare pasta fresca e poi un locale, affollatissimo. Si lavora nella grande cucina a vista e la sfoglia rispetta l’autentica tradizione cesenate: la fanno, la cuciono e poi te la servono, freschissima, in ciotole smaltate che ricordano quelle di una volta (nella foto in alto).

I cappelletti di Cesena come li fanno da Brodino, pronti da portare a casa

Oppure, se preferisci, te la mettono in un contenitore da portare via, sia cruda che già pronta da portarti in ufficio o dove vuoi tu. E si può anche scegliere di comperare solo la morbida pallina gialla di impasto all’uovo da stendere poi a casa con il matterello e il brodo, di carne o di verdura e zenzero, già pronto per cuocerci la pasta fresca. In menù poche cose, ma comunque non stato è facile scegliere tra cappelletti e passatelli (entrambi fatti alla maniera di Cesena, come ci tengono a precisare), ravioli e tagliatelle.

brodi di carne e di verdura

Ci ho pensato un pò, perchè di cappelletti ne andava ghiotta la mia nonna, le tagliatelle erano insuperabili per mio nonno e poi c’ero io, pazza per i passatelli. Com’è finita? Beh che, hanno vinto loro (ovviamente)! Felice, mi sono gustata quella ciotola di passatelli perfetti, ma senza per questo rinunciare a portarmi a casa cappelletti e brodo. Il giorno dopo li ho cucinati e, per una volta, anche nella mia cucina ho sentito gli stessi profumi che sentivo da piccola in quella di mia nonna. Lei cucinava ed io giocavo “al ristorante”. E mi è sembrato di vederla lì, accanto a me.

 

 

 

 

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