L’Italia in bicicletta. Non per sport né per passione, ma per sensibilizzare le persone sulle preoccupanti dimensioni del problema dell’inquinamento da plastica. E’ il grande traguardo di Myra Stals fondatrice del progetto “Cycle 2 Recycle for Italy”.
Percorrere l’Italia in bicicletta: 6500 km, 88 tappe pedalando in solitaria per tre mesi per raccogliere rifiuti di plastica lungo il percorso. Myra Stals è partita da Torino il 4 Luglio 2020. In cento giorni, lungo la Via Francigena, è arrivata fino a Santa Maria di Leuca, per proseguire poi verso la Sicilia e ritornare, infine, a casa sua, in Piemonte. Come ho conosciuto Myra? Grazie al web e ai social. Un giorno qualunque stavo scrollando su Facebook, piuttosto annoiata come spesso succede, fino a che non mi sono per caso imbattuta in un post di Myra Stals. Chiedeva ospitalità, in giro per l’Italia, per riuscire a realizzare il suo sogno, un progetto che ha chiamato “Cycle 2 Recycle for Italy”. Comprendo al volo che sta organizzando un lungo viaggio per amore verso il Paese che l’ha adottata. Così la contatto in privato per capirci di più, perché mi sembra subito una storia incredibile. Ecco perché la voglio raccontare e condividere sul mio blog dove condivido storie, persone e posti che mi piacciono.
“Cycle 2 Recycle” è molto più che un progetto: è una bellissima storia d’amore
Myra è di origini olandesi, la bicicletta e la coscienza per l’ambiente ce le ha nel sangue, in pratica. Innamorata del mondo e viaggiatrice appassionata da sempre, nel 2016 compie il suo primo grande viaggio in bicicletta attraversando 18 paesi europei in quattro mesi, per ripartire poi verso i Balcani nel 2018. Sono proprio queste due esperienze, meravigliose ed intense, che la mettono di fronte alla situazione devastante dell’inquinamento causato dai rifiuti di plastica. La situazione che trova è la stessa, ovunque, nei Balcani, in Germania, in Finlandia. Ed è allora che Myra decide di fare qualcosa, di mettersi in gioco. Nasce così il suo progetto “Cycle 2 Recycle” originale combo tra la sua passione per la bicicletta e il suo amore per l’ambiente in cui, noi tutti, viviamo. Il suo progetto ha uno scopo ben preciso: allertare le persone su un grande problema collettivo.
Raccolta di plastica pedalando in Svizzera nell’ambito del progetto “Cycle2Recicle” (2019)
E così Myra ha pedalato per oltre 2000 km con una pesante bici cargo (non assistita!), attraversando le Alpi due volte e raccoglie in prima persona 43 kg di rifiuti di plastica per dare il buon esempio. Magari possono sembrare pochi ma, se vi dico che sono l’equivalente di 4300 bottiglie vuote da mezzo litro magari cambiate idea…
Myra, una paladina ambientale e sociale
Quando, nel 2020, succede l’imprevedibile l’emergenza sanitaria mondiale la costringe a rimandare un lungo viaggio già programmato, questa volta attraverso otto paesi europei. Myra, però, non si perde d’animo e rivoluziona i suoi piani. Nei suoi sogni nel cassetto c’è, da tempo, l’idea di fare tutta l’Italia in bicicletta pedalando attraverso il suo paese d’adozione che oggi ama profondamente. L’anno del Covid le sembra il momento perfetto per realizzarla. Questa volta, però, vuole fare ancora di più. Oltre che rendersi utile all’ambiente, come già ha fatto in precedenza, decide di dare una mano anche alle tantissime famiglie italiane in difficoltà per la crisi economica conseguente alla pandemia. Oltre che pedalare per raccogliere rifiuti di plastica, Myra aggiunge allora attraverso il suo sito e i suoi account social (Facebook e Instagram) una raccolta fondi per il Banco Alimentare con l’obiettivo di supportare, come può, le persone rimaste senza lavoro. Avvia così il suo secondo progetto che chiama “Cycle 2 Recycle for Italy”. << Il problema dell’inquinamento è ovunque, persino in Paesi più sensibili e responsabili come la Germania o la Svizzera. La plastica è tanta e ovunque, ma la differenza con l’italia è è sostanziale – mi dice al telefono. Qui la facilità con cui viene usata e poi gettata è davvero preoccupante, c’è senz’altro più lavoro da fare>>.
I sogni si realizzano sempre step by step
Per riuscire a realizzare questo suo grande sogno Myra lavora al progetto full time per tre mesi. Gli aspetti di un’avventura di questa portata non sono pochi. Avere una nuova bici cargo, innanzitutto, cioè una bicicletta su cui adattare e montare il cassonetto per la raccolta della plastica, realizzato da lei stessa con materiali di riciclo (obiettivo raggiunto grazie a Precious Plastic ed Officine Creative, Torino). <<Raccoglierò la plastica utilizzando una pinza lunga circa 1 metro, metodo già sperimentato che mi permette di rimanere fisicamente dalla bici. Ce n’è talmente tanta di plastica che non la potrò prendere tutta, è davvero troppa. Mi limiterò a prendere tutto quello che riesco a prendere senza scendere dalla bici in modo da risparmiare tempo ed energie. Il mio obiettivo vero è sensibilizzare le persone perché è un problema collettivo.>>. Una volta risolto il problema del mezzo, si è dedicata poi a raccogliere fondi utili per i suoi pasti giornalieri e, infine, ad organizzare tutta la logistica del suo lungo itinerario <<Dal 2007 faccio parte di una community di viaggiatori che ospitano altri viaggiatori ed è proprio a loro che mi sono rivolta per chiedere aiuto. L’ipotesi del campeggio con tenda l’ho dovuta scartare perché significava più peso e più fatica né posso pensare di sostenere da sola le spese di alloggio per tre mesi>>. Con l’intraprendenza che certo non le manca, così come il buon cuore e la generosità, avvia una campagna crowfunding grazie a cui raccoglie il migliaio di euro che, ha calcolato, le basterà per mangiare mentre percorre l’Italia in bicicletta.
Perchè ho voluto raccontare la storia di Myra e di “Cycle2Recicle”
Myra è partita. Cosa ci unisce? La passione per i viaggi, ma anche la convinzione che ognuno di noi può dare il suo piccolo contributo per arginare il problema dell’inquinamento, considerato che ci riguarda tutti. Magari vi è sfuggito, o forse no, ma l’ONU ha già definito l’inquinamento da plastica il più pericoloso in assoluto perché i suoi effetti sono in grado di causare danni irreversibili sia al pianeta che alla nostra salute. Possiamo iniziare cambiando le nostre abitudini quotidiane, ad esempio. Non utilizzare più i fazzoletti di carta o i cotton fioc sono le prime piccole cose che possiamo fare immediatamente. Un’altra buona idea è scegliere vacanze sostenibili e viaggiare slow (cliccando sui link trovate i miei consigli). Proprio mentre Myra percorre l’italia in bicicletta raccogliendo plastica c’è chi si rende utile ospitandola gratuitamente in casa durante la sua nobile avventura. Oppure c’è chi, come me, si adopera per supportare il suo progetto attraverso il web per dargli risonanza. La pandemia, non dimentichiamocene, ci ha insegnato che è tempo che ognuno di noi faccia la sua parte per l’ambiente in cui viviamo. Ridurre l’utilizzo della plastica è senz’altro un buon inizio e la migliore direzione da prendere per un futuro migliore. Grazie Myra!
Se l’incredibile viaggio di Myra vi ha convinti a fare viaggi sostenibili e responsabili nei confronti di questo mondo che così tanto ci piace esplorare e scoprire, ecco qui qualche idea. Basta cliccare sul link qui sopra
Che progetto meraviglioso!
ciao Walter! Anche io mi sono innamorata di questo progetto e in quanto giornalista l’ho segnalato a un collega del Cor Sera Torino che ci ha fatto un pezzo. Grazie per aver condiviso il tuo parere.