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Amburgo Tutta D’un Fiato: 24 Ore In Città

Amburgo: cosa vedere in un giorno

Amburgo era da un pò nella mia lista dei desideri. Poi un giorno, fuori programma e all’improvviso, ho deciso che era arrivato il momento di andarci. Volo e hotel prenotati in 10 minuti, bevendo caffè in pigiama alle 7 di mattina, e 30 ore dopo atterravo all’aeroporto di Amburgo.  
elba, amburgo

Vintage e bistrò ad Altona

Ho subito deciso di non dirigermi zona del Mitte, molto popolare per via della Elbphilharmonie e del porto. Per cominciare a respirare il mood di Amburgo, invece, ho preferito scoprire i quartieri satelliti. In cerca di qualcosa di buono da mangiare e di bello da scoprire, prima tappa Altona (ci si arriva con la linea S1). Il quartiere è pieno di negozi di stilisti indipendenti, gallerie, caffè e deliziosi bistrot. Io mi sono fermata da Mikkels. Ad attirarmi è stata un’Olivetti lettera 32 originale appoggiata di fronte alla finestra affacciata sulla strada. Scelta di carattere per un piccolo caffè!

caffè ad altona, amburgo

All’interno, in realtà, ho trovato molto di più che buon vecchio design e ottime torte fatte in casa. In quell’ambiente così caldo e rassicurante, per essere sincera, ci sarei rimasta tutto il pomeriggio ad osservare la gente locale godersi con lentezza e leggerezza il ritmo pigro del sabato. Appena il tempo di uscire da Mikkels, invece, e mi sono infilata di nuovo altrove. Questa volta è il Klamottensen, caffè & second hand come indica la piccola insegna in Kleine Rainstrasse. Per il vintage shopping una cinquantina di pezzi in tutto, tra abbigliamento e accessori, tra cui un bomber anni 80 bordeaux con grandi fiori azzurri e blu stampati a cui non ho resistito… (23,00 euro)

amburgo, germania
DFM Hamburg uno degli atelier di Altona

Girato l’angolo ed ecco, già, un altro buon motivo per fermarsi. Questa volta è un atelier di una designer di Amburgo,: avrei comprato assolutamente tutto! Scambio due chiacchiere con lei e mi accontento di un paio di foto. Con l’intenzione di curiosare il più possibile, avevo volontariamente evitato di ordinare un espresso da Mikkels, così avrei potuto prenderlo altrove. E, continuando a passeggiare, ho scovato Vulcio, un piccolissimo caffè  in legno in quello stile nordeuropeo che mi piace da sempre.

Cosa si mangia ad Amburgo

Street food & birra a Schanze

brunch ad amburgoLa seconda tappa è la zona di Schanze. Qui le strade iniziano a ingrandirsi un pò, ma per lo più c’è la gente gira a piedi o in bicicletta e il mood è totally underground.  Felpe e snapback sopra il cappuccio, al massimo 30 anni di media, e mood very hispter. E’ il quartiere dei giovani. Mi incammino sulla strada principale (Schanzestrasse) e incontro una serie di posti colorati e super-cool pieni di skates, vinili, bombolette spray ed editoria street-style. Comincio ad addentrarmi nelle vie secondarie e ci sono  bar e pubs ovunque. Sono pieni, è sabato ed è tardo pomeriggio. E’ il posto perfetto per farsi un’idea di cosa si mangia ad Amburgo, ma io, per ora, ho solo voglia di una birra.

Ramen & sushi a St. Pauli

Terza tappa St. Pauli, nient’altro che un mix tra il quartiere rosso di Amsterdam e Soho a Londra. E’ uno dei quartieri più vivaci, nel weekend soprattutto: quando arrivo sono le otto ed è già trabocca di gente. Se non sapete cosa fare la sera ad Amburgo qui è strapieno di locali, ma il lifestyle è piuttosto trash. Musica alta d’ogni genere che esce da ogni dove, sexy shop e lap dance. Un giro veloce mi basta, penso tra me e me, pur se in realtà poi, in meno di 10 minuti a piedi, mi sono dovuta ricredere. Nel frattempo mi è venuto fame, e proprio qui a St. Pauli ho trovato, inaspettatamente, ho trovato l’ispirazione per fermarmi a cena. E’ su Simon-von-Utrecht Strasse, la parallela della grande strada principale, che noto la piccola insegna di East Cosmos.   Mi fermo a dare un’occhiata: è un design hotel con lounge e ristorante. Sono tutti very dressed, ma, anche se indosso Nike e maglione, decido che è il mio posto ed entro. Dopo questa lunga giornata, un piatto di ramen caldo è quello che mi serve e che mi va.

Brunch, cakes e Macaron

La mattina successiva sono tornata a St. Pauli, che con la luce del sole, ovviamente, è un’altra storia. Alle 11.00 di domenica, poi, il quartiere dorme ancora. E’ grazie ad una ricerca su Instagram che ho scovato Zuchermonarchie una deliziosa pasticceria dove ho mangiato uno dei brunch migliori di sempre (per di più al sole e per 13 euro solamente). I dolci e cupcakes sono tutti fatti in casa, ed altrettanto vale per il pane e le mousse salate da spalmare. Favolosa! La trovate in TrauberStrasse.

Lungo l’Elba, fino a St. George

Una passeggiata sul fiume Elba che bagna la zona centrale di Amburgo, anche se si ha solo un giorno per restare in città, va fatta. Il punto di riferimento è la Filarmonica, immensa quanto splendida costruzione d’architettura moderna che s’ispira a una vela. Costeggiandola ho prima fatto una bellissima camminata attraverso i cantieri navali del porto di Amburgo (uno dei motivi per cui è famosa), altra zona dove di turisti praticamente non se ne incontrano, ed è qui che ho fatto le foto più belle in città. Prima di tornare all’aeroporto, però, avevo in mente un’ultima tappa. Mezz’ora a piedi a e raggiungo St.George.

germania : amburgo
L’Elba che bagna i docks. La Elbphilharmonie e il porto sono lì a due passi

Wine & style a St.George

Proprio alle spalle della stazione centrale, St. George è lontano anni luce sia da Schanze che da St.Pauli. E’ un quartiere residenziale ed è la zona più modaiola di Amburgo, piena di belle cose da comprare. Qui vive gran parte della comunità gay, mi spiega Massimo, un pugliese che si è trasferito ad Amburgo 20 anni fa. Lo incontro per caso al Bacaro (in Large Reihe) un’enoteca dove entro per uno spuntino e un bicchiere di vino e facciamo due chiacchiere. Quando gli chiedo come si vive ad Amburgo mi risponde ” bene, qui funziona tutto!”. Certo, ammette che il sole gli manca, ma per farsi passare la nostalgia dell’Italia gli basta tornarci spesso. Tre ore al decollo: torno verso la stazione a prendere il treno per raggiungere l’aeroporto. Certo, avendo avuto almeno 48 ore in più avrei preso un bus e sarei passata anche per Berlino . Con meno di due ore di viaggio avrei rivisto Titti e le altre mie amiche che abitano lì. Mi prenderò più tempo la prossima volta, intanto  questa l’ho vissuta così e sono tornata a casa senza rimpianti 🙂

 

 

Questo articolo ha 3 commenti
  1. Ciao. Premetto che non sono mai andato ad Amburgo, la conosco solo per il suo porto uno dei più famosi d’Europa.
    Ti ringrazio del tuo articolo, l’ho letto tutto d’un fiato come dici tu nel tuo titolo, ha suscitato in me curiosità, ma anche emozioni quando racconti dei quartieri della città dal Vintage al bistrò dalla street culture alla birra e così via, per finire alla passeggiata sull’Elba. Mentre leggevo mi sembrava di essere lì. Sei riuscita a colpire, come fai sempre, con le tue parole le tue sensazioni e trasmetterle al lettore ma sei riuscita a convincermi che Amburgo non è la città grigia che pensavo ma una città che va visitata e va vissuta come tutte le cose.
    Vorrei farti i complimenti per il tuo blog, sarà sicuramente punto di riferimento prima di scegliere il prossimo viaggio, chissà dove…
    Grazie e ciao,

    1. grazie a te, Francesco! Viaggio e scrivo per passione, ma sapere che raccontare sul blog le mie esperienze in giro per il mondo può essere d’ispirazione per altre persone rende il tutto ancora più bello! Continua a leggermi e seguirmi, next stop Bucharest ! ciao!

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